Non contenta del primato nel segmento consumer, dove controlla una quota del 40% nel mercato dei cellulari davanti alla Apple, Samsung Electronics lancia il guanto di sfida nel mercato enterprise. Un settore, quello del B2B aziendale, che ad oggi ha un peso leggero sui ricavi di Samsung. L’azienda coreana ha deciso di puntare forte sulle aziende nel prossimo futuro, per raggiungere una quota del 10% del fatturato globale derivante dal mercato B2B, che comprende clienti business e Pubblica Amministrazione.
“Nella vision recentemente annunciata dal nostro chairman coreano il focus di Samsung va sul segmento B2B, dove intendiamo raggiungere il 10% del fatturato globale nei prossimi quattro anni”, dice Carlo Barlocco, vice presidente della divisione Telecom & IT di Samsung Electronics Italia. L’interesse dell’azienda verso il B2B è testimoniato da diversi fattori, “come l’investimento sulla stampa A3 e il Led Lighting – precisa Barlocco -: l’obiettivo è allargare il raggio d’azione facendo leva sulla mobility B2B”.
Un cambio di marcia legato al nuovo trend che arriva dal mercato e che rispecchia la mutata percezione del mondo della mobility presso le aziende. “Fino a 6-8 mesi fa la mobility aziendale era limitata all’utilizzo del notebook – racconta Barlocco -, oggi le cose sono completamente cambiate. La domanda delle aziende in tema di mobility non si limita al semplice notebook, ma riguarda la fornitura completa di soluzioni sul field”.
In altre parole, se fino a qualche mese fa le aziende si accontentavano del prodotto, oggi vogliono di più: insieme al device si aspettano di ricevere dal vendor anche le soluzioni software e le apps personalizzate necessarie per l’attività sul campo delle diverse figure aziendali: software pronti all’uso per i dirigenti, gli operai, il personale di marketing o la forza vendita. Soluzioni che devono essere accessibili a tutti in azienda e incorporate all’interno del device, sia esso uno smartphone o un tablet. “Oggi il notebook è stato superato da smartphone e tablet – aggiunge Barlocco – da noi le aziende clienti si aspettano di ricevere non soltanto il dispositivo mobile, ma anche la soluzione che useranno nel ‘day by day’ lavorativo. Per questo lavoriamo alla realizzazione di soluzioni ‘taylor made’, dal Crm alle apps, disegnate sulle esigenze delle singole aziende”.
In questa svolta c’è di mezzo la crisi di Rim? “Non tanto la crisi di Rim, quanto l’isolamento in cui si è trovata Rim che dispone di un solo sistema operativo – risponde Barlocco -, un fattore che ci ha favorito, visto che noi lavoriamo sì in prevalenza con Android, ma i nostri device sono aperti anche a tutti gli altri sistemi operativi, da Windows a Bada”.
In Italia Samsung conta su un team dedicato di una cinquantina di ingegneri, impegnati alla realizzazione di soluzioni customizzate per le aziende. Punto di forza del team è la customizzazione nel settore security di Android, con alleanze e certificazioni per diversi soggetti fra cui Citrix, McAfee, Microsoft, Cisco, Jupiter.
In ambito B2B, Samsung fa leva sulle economie di scala fornite dalla penetrazione nel mercato Consumer. “I nostri prodotti Consumer vengono adattati per le esigenze Enterprise – aggiunge Barlocco – grazie all’accessoristica hardware – plug in, custodie, custodie impermeabili, tracolle, penne, adattatori per ogni tipo di connettività, tastierine bluetooth, per esperienze pc like – e alle applicazioni di sicurezza. In Italia facciamo un grosso lavoro di scouting per la realizzazione di applicazioni verticali, con una rete di partner locali”.
Fra i maggiori clienti italiani di Samsung ci sono grandi aziende ed enti pubblici. “Una cosa che facciamo con i grossi clienti è l’accompagnamento degli utenti aziendali, vale a dire i dipendenti, nel processo di “go to market” – chiude Barlocco – momenti di formazione e approccio consulenziale fanno parte integrante della nostra offerta nel settore B2B. Il nostro obiettivo è che il ritorno dell’investimento sia concreto e rapido per i clienti”.