Giro di vite di Bruxelles per obbligare i giganti del web alla trasparenza fiscale. La Commissione Europea ha annunciato ieri l’intenzione di legiferare in tempi stretti per costringere le aziende che operano in Europa a rendere trasparente tutte le imposte che pagano in ogni singolo paese dell’Ue dove sono operative. Lo scrive oggi Les Echos, che ha intervistato Michel Barnier, commissario europeo responsabile per il Mercato Interno e i Servizi Finanziari. “E’ necessario che tutte le grandi aziende di cui si è tanto parlato negli ultimi tempi, fra cui Apple, Google o Amazon – ma non soltanto queste – siano obbligate a dire chiaramente quante tasse pagano, a chi e dove. Questa è la chiave di volta per la lotta contro l’evasione fiscale”.
Non più tardi della scorsa settimana Il Senato Usa ha messo nel mirio Apple, con l’accusa di aver evitato il pagamento di miliardi di dollari nel triennio 2009-2012. Allo stesso modo, Google e Amazon sono finite sotto la lente del Parlamento nel Regno Unito.
Facendo leva sulla levata di scudi mondiale nei confronti delle pratiche fiscali dei giganti del web, Michel Barnier fa riferimento ad una richiesta forte di trasparenza, avanzata mercoledì scorso dai capi di Stato dell’Ue in occasione del summit europeo sull’evasione fiscale. Un summit durante il quale è emersa una sorta di impotenza europea di fronte a situazioni di debolezza nelle maglie fiscali del Vecchio Continente, come il segreto bancario, ancora in vigore in Lussemburgo e in Austria, e la presenza di regimi fiscali favorevoli per le multinazionali, come quello irlandese.
Una convergenza totale si è riscontrata invece sul fronte della trasparenza fiscale, e Barnier vuole fare presto, con una misura vincolante che nell’Ue entri in vigore già entro il 2015. L’obiettivo è allargare gli obblighi di trasparenza, già in vigore per il settore bancario e legati a Basilea 3, a tutte le aziende che operano in Europa. Un esempio da seguire, secondo Les Echos, è quello del settore petrolifero: l’Europa ha recentemente imposto alle aziende estrattive, come ad esempio Total, la trasparenza fiscale paese per paese, per contrastare la corruzione e l’evasione fiscale.