Il ceo di Belgacom licenziato dal governo. L’esecutivo di Bruxelles ha deciso di porre fine al contratto con Didier Bellens, ceo della principale telco del Belgio che è a maggioranza pubblica.
I suoi poteri sono stati trasferiti al presidente Stefaan De Clerck e al Cfo Ray Stewart, finché non verrà nominato un successore. Stewart presiederà anche il management committee. La società ha comunicato che è già alla ricerca di un nuovo ceo, con l’aiuto di una società esterna di cacciatori di teste che sarà selezionata attraverso una gara.
Una breve lista di nominativi verrà poi sottoposta al governo che, come prescritto dalla legge, prenderà la decisione finale.
Tre giorni fa, riferisce l’agenzia Bloomberg, il primo ministro Elio di Rupo aveva convocato Bellens per annunciargli il licenziamento, che, secondo quanto comunicato, avverrà senza alcun pagamento di indennità di fine rapporto.
Dopo un incontro di gabinetto, Di Rupo ha detto ai giornalisti che la fiducia del governo federale in Bellens era stata “irreversibilmente danneggiata”.
Di Rupo ha anche citato “certe promozioni e dimissioni di alti dirigenti” come una delle ragioni per il licenziamento. Tra le “ombre” che graverebbero sull’ormai ex ceo anche l’apertura di un’indagine interna sulla potenziale vendita di un edificio di Belgacom a Bruxelles a un’agenzia immobiliare di cui è direttore proprio Bellens. L’inchiesta, tuttavia, non ha avuto seguito.
Lo stipendio del prossimo Chief Executive Officer dovrà rientrare entro certi limiti in base a nuova legge. A settembre è stato fissato un tetto di 290.000 euro al salario annuale di dipendenti di aziende pubbliche, sebbene nel caso di Belgacom lo Stato non controlli l’intera compagine azionaria, ma il 53,5%.
Per il momento Bellens non ha rilasciato commenti.