Beppe Grillo alza le barricate contro gli intrusi nel suo blog. Dopo aver denunciato un assalto in massa di utenti che si infiltrano nelle sue pagine web con commenti volutamente provocatori e aggressivi, oggi il leader del Movimento 5 Stelle è corso ai ripari.
In un post scriptum che segue il post di Giancarlo Cancelleri, capogruppo portavoce del M5S in Sicilia, l’ex comico genovese avverte: “Da oggi è possibile per gli autorizzati segnalare i commenti dei troll o degli utenti che contravvengono alle regole del blog. Partecipate numerosi!”.
L’allarme era stato lanciato ieri in un post a firma di Grillo intitolato “Schizzi di merda digitale”. “Da mesi – scriveva l’ex entertainer – orde di trolls, di fake, di multinick scrivono con regolarità dai due ai tremila commenti al giorno sul blog. Qualcuno evidentemente li paga per spammare dalla mattina alla sera”.
I troll sono utenti che si inseriscono nei dibattiti in rete (su blog, forum o social network) al solo scopo di provocare, aggredire e disturbare, i fake sono persone nascoste dietro identità false e i multinick utilizzano vari pseudonimi solitamente allo scopo di attaccare “da più fronti” senza essere individuati.
Beppe Grillo, nella sua denuncia sul blog, li ha anche divisi per categorie: “gli ‘appellanti’ per la governabilità per il bene del Paese; (…) i ‘divisori’, venuti per separare ciò che per loro è oscenamente unito; (…) i cosiddetti ‘ex’, (…) gli ‘accusatori’, i ‘critici di giornata’” ecc. ecc.. Oltre a prendersela con queste categorie, il comico non ha esitato ad attaccare e i telegiornali e i talk show che prendono spunto dagli interventi online per articoli sul M5S. “Prima vomitano i commenti sul blog e poi li rivomitano nelle televisioni” è la conclusione di Grillo.
In molti però si sono ribellati alle accuse dell’artista ligure. Lo stesso post “anti-troller” è stato preso d’assalto da centinaia e centinaia di commentatori, molti dei quali rifiutavano con varie argomentazioni le etichette imposte dal capo del movimento, sostenendo di esercitare semplicemente il loro spirito critico.
È la prima volta che Grillo, che ha fatto della libertà di espressione sul web una delle bandiere del suo movimento, esprime la volontà di arginare questa libertà o perlomeno gli “effetti collaterali” che ne possono derivare. Il Movimento 5 Stelle è nato dalla rete, tra i punti del suo programma c’è la “cittadinanza digitale per nascita” e, su Facebook e Twitter, Grillo ha sempre detenuto il primato di follower rispetto agli altri politici italiani. Stavolta, però, sembra che il web gli si sia ritorto contro.