In Italia l’ambiente è per le imprese “straordinariamente sfavorevole”, al contrario di quanto succede negli Stati Uniti. Ad affermarlo è Franco Bernabè di FB Group, ex presidente esecutivo di Telecom Italia, che questa mattina ha preso parte al ‘kick off’ di Engineering al teatro comunale di Firenze. “Dobbiamo correre per colmare il gap”, ha aggiunto, specificando che il paese deve mirare a “non far spostare le intelligenze, la creatività, la fantasia, la voglia di fare impresa degli italiani”.
“Gli elementi vincenti del futuro in campo comunicativo sono la capacità di innovare e di rinnovarsi”, ha detto Bernabè, citando come esempio gli Stati Uniti: “Sono al vertice nelle imprese comunicative perché hanno le migliori università su scala mondiale, da Harvard a Yale, e hanno il monopolio nel sistema di comunicazione” .
L’Italia, secondo l’analisi dell’ex numero uno di Telecom, “è un’eccellenza in campo manifatturiero ma non riesce a difendere chi ha voglia di fare impresa nel nostro Paese”, a causa principalmente della “costruzione di barriere in entrata, non basata su investimenti e dimensioni, ma sulla diffusione su scala mondiale e la costruzione del brand, che impediscono l’accesso ad altri operatori”.
“Per Internet gli americani hanno preteso la concorrenza tra tecnologie – ha concluso – Gli Usa hanno deliberatamente voluto che la competizione delle tecnologie facesse emergere quella più forte. Cosa che è puntualmente avvenuta”.
Parlando a margine dell’iniziativa, Bernabè si è soffermato sul futuro delle reti: “La banda larga c’è – ha detto – Quello che nel futuro ci sarà è la banda ultra larga e ci sono già investimenti importanti da due anni di Telecom Italia. La banda ultra larga copre molte città importanti di Italia e si sta rapidamente sviluppando. Per gli utenti sarà sempre più facile accedere a queste infrastrutture e a costi sempre più bassi. E’ quello che già sta accadendo
Poi Bernabè si è espresso sulle prospettive del nuovo Governo: “Ci aspettiamo tutti quanti – ha detto – che il metodo Renzi venga effettivamente attuato, cioè che vengano prese decisioni rapide, incisive per il rilancio dell’economia. Fra queste una particolarmente importante è il rilancio dell’occupazione, ma per farlo bisogna creare le condizioni perché l’impresa possa tornare ad operare. Quindi ridurre le pastoie burocratiche e ripristinare condizioni finanziarie che consentano alle imprese di investire e operare”.