“Una guerra di propaganda” : queste le parole utilizzate da Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia a commento dell’esito del Wcit 2012 di Dubai, che non solo si è concluso in un nulla di fatto sul fronte della revisione dei trattati Itrs del 1988, ma ha talmente suscitato le ire degli Usa da provocare l’astensione dalla firma del rinnovo del trattato, non firmato peraltro da altri 55 Paesi, anche se l’occasione ha sortito l’approvazione di una risoluzione sull’interconnessione Ip. Gli Stati Uniti si sono appellati al principio di libertà di Internet ma secondo Bernabè si tratterebbe solo una mera scusante, un alibi a difesa di colossi quali Google, Facebook, Twitter e compagnia bella che rappresentano non solo galline dalle uova d’oro da un punto di vista fiscale ma soprattutto che consentono all’America di controllare i dati di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Il j’accuse di Bernabè peraltro autore del libro Libertà vigilata che affronta proprio questo tema, è stato messo nero su bianco in un’intervista rilasciata al Financial Times. Bernabè, che ha parlato anche in qualità di presidente della Gsma, definisce “ridicola” la posizione “di Usa e alleati” secondo cui il trattato è da associare a “regimi autoritari” mentre in realtà gli Usa utilizzano il principio della libertà per proteggere grandi società come Google e Facebook. Bernabè evidenzia “il drammatico svantaggio competitivo” delle aziende europee nei confronti di quelle americane e auspica che si possa trovare un compromesso “che preveda un po più di regolamentazione sul versante degli Usa, e meno sul versante europeo”.
Ai microfoni di 2024, programma radiofonico di Radio 24 Bernabè si è invece soffermato sulle tariffe Internet: “I prezzi in Europa sono un terzo di quelli che ci sono negli Stati Uniti e l’Italia è uno dei Paesi dove Internet costa meno in assoluto. Ma alla domanda se sono previsti sconti all’Adsl Bernabè ha risposto che “un abbassamento ulteriore dei prezzi limita la capacità di investimento e quindi limita la qualità futura dei servizi”. Bernabè ha poi difeso la qualità dell’infrastruttura italiana: “I nostri collegamenti sono di buona qualità nonostante tutto quello che si dice. Gli italiani sono un po’ abituati a piangersi addosso, salvo poi riscontrare, come fanno tutti quelli che viaggiano, che quando sono in un paese dell’Inghilterra o degli Stati Uniti, trovano più difficoltà a collegarsi a Internet e hanno delle performance peggiori di quelle che hanno in Italia”.
Intanto oggi Telecom Italia ha deciso di ritirare la propria costituzione di parte civile nei confronti dell’ex amministratore delegato Riccardo Ruggiero nel processo sulle “sim fantasma”, che si sta celebrando al tribunale di Milano. La decisione è stata presa per “intervenuta transazione”, dopo che la società ha raggiunto un accordo con l’ex manager per il versamento da parte di Ruggiero di 1,5 milioni di euro.