ELEZIONI 2013

Bersani, serve una strategia sugli Ott “succhia-risorse”

Il segretario Pd: “Necessario guardare ai grandi gruppi” che fanno affari “anche in Italia senza pagare niente”. Banda larga prioritaria “per dare impulso alle aziende e lavoro ai giovani”. E nel futuro eventuale governo serve “un ministro delle comunicazioni”

Pubblicato il 20 Feb 2013

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Serve un piano per risolvere la questione Over the top, “questi grandi gruppi che succhiano risorse anche nazionali senza pagare niente”. Lo ha detto Pier Luigi Bersani nel corso di Porta a Porta parlando della necessità di mettere in cima all’agenda “il tema della regolazione dei mercati così da rimuovere blocchi che impediscono” lo sviluppo industriale “e il pluralismo”. Urgente in questo senso “dare un’occhiata a quanto sta succedendo nel settore innovativo sulla scena internazionale dove esistono grandi gruppi (Google, Facebook ecc, ndr) che succhiano risorse anche nazionali senza pagare niente”. Il segretario Pd sostiene la necessità di “regolare i conflitti di interesse andando a identificare e gestire le posizioni dominanti” e mettendo “mano alla Gasparri” nonostante “Berlusconi protesti ogni volta, quando accenno a questo, sostenendo che voglio strozzarlo”. In realtà “sto parlando di ragioni industriali”. Il duopolio italiano dell’industria televisiva “ha attardato l’Italia” impedendo lo sviluppo del settore e il pluralismo. Bersani punta a una strategia non settoriale ma allargata all’intero mondo innovativo all’interno del quale emerge “la banda larga come strumento indispensabile per dare vita a una miriade imprese nel campo dell’informatica” in grado di dare “lavoro ai giovani”.

La banda larga ritorna come tema prioritario nel corso del programma di Enrico Mentana Bersaglio Mobile su La7. ” Io considero l’alta velocità una cosa in corso – ha detto il segretario Pd – rilanciando i temi già affrontati sul nostro giornale – però se c’è una priorità, è la banda larga”. “Un’operazione di sviluppo della banda larga penso sia assolutamente indispensabile e i soggetti pubblici devono giocare le loro carte – aveva detto Bersani in un’intervista al Corriere delle Comunicazioni -, anche nell’intervento diretto, per favorire una buona organizzazione di sistema piuttosto che per essere una parte in causa.

E questo perché “con la banda larga possiamo dare nuovo impulso alle piccole e medie imprese e al lavoro per i giovani” dice Bersani riprendendo temi già lanciati sul nostro giornale. Quanto al mercato delle Tlc e al mondo Internet il segretario ha affrontato il tema della concorrenza con le web company americane: necessario dunque una strategia per rispondere alla sfida degli over the top, “che pesano sulle spalle delle nostre aziende”.

Quanto alla trattativa su La7 avviata da Telecom Italia Media con il gruppo Cairo “se fossi al governo direi prima di tutto vedere il piano industriale. In secondo, vedere se ci sono conflitti di interessi o posizioni dominanti. C’è un problema anche di rivisitazione delle reti, di bande di frequenze che non riguarda solo le televisioni”.

Funzione dedicata, invece, per l’eventuale futuro ministro delle Comunicazioni. “Un uomo adatto ce l’ho – dice Bersani -, ma non faccio il totoministri. Ho in testa le mie cose. Se tocca a me sarò amico di tutti parente di nessuno”.

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