LA CLASSIFICA

Best Workplaces for Women, 5 tech company sulla vetta italiana

Cisco, Bending Spoons, Salesforce, Webranking e Selectra le aziende che offrono maggiori garanzie alle lavoratrici, secondo Great Place to Work. Equità, fiducia, rispetto, orgoglio e credibilità i parametri per la ricognizione

Pubblicato il 15 Giu 2021

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Equità nella retribuzione e nelle promozioni. Ma anche fiducia, rispetto, orgoglio e credibilità. Sono queste le qualità che rendono un’azienda il luogo ideale per le lavoratrici. Emerge dalla quinta edizione della classifica Best Workplaces for Women stilata dalla società Great Place to Work Italia realizzata intervistando 13.400 lavoratrici italiane.

Le 5 aziende tech nella Top 20

Sono cinque le aziende hi-tech presenti nella Top 20: Cisco, Bending Spoons, Salesforce, Webranking e Selectra. Delle 20 imprese elencate in graduatoria, ben 5, ovvero il 25% del totale, hanno un Ceo/Direttore Generale donna e due aziende guidate da una leader occupano i primi posti della classifica.

Ma le stesse organizzazioni si distinguono anche per la soddisfazione delle donne, in molti casi superiore anche al dato dei colleghi uomini: il 93% di lavoratrici, infatti, dichiara di lavorare in un great place to work e questo dato è sopra la media italiana di 50 punti e 2 punti sopra il dato dello scorso anno.

La classificazione è originata, in gran parte, dal giudizio delle persone a cui è stato sottoposto il questionario Trust Index, la cui media delle donne dei Best Workplaces for Women è pari all’89%, ovvero 45 punti sopra la media italiana.

Cresce il “gradimento” delle lavoratrici

“Negli ultimi cinque anni abbiamo ascoltato più di 85mila donne e abbiamo identificato un netto miglioramento della soddisfazione delle collaboratrici riguardo ai loro ambienti di lavoro e, nello stesso arco temporale, la fiducia delle stesse dipendenti nei confronti dei propri leader è aumentata di ben 8 punti – dice Alessandro Zollo, Ad di Great Place to Work Italia –. L’opinione delle persone, in questo caso delle lavoratrici, è fondamentale per noi perché proprio grazie ad esse riusciamo ad offrire un prodotto finale preciso ed impattante”.

Ulteriore punto d’incontro fra le aziende classificate è il Parity Index, ovvero un indice che raggruppa alcune tematiche come l’equità nelle promozioni e nella retribuzione, il profit sharing, la flessibilità e l’assenza di discriminazioni legate proprio al genere.

Negli ultimi cinque anni, il dato è cresciuto di 9 punti, mentre l’equità registra un incremento di 8 punti e, allo stesso tempo, anche il parere positivo dell’87% delle donne delle aziende premiate. Si tratta di un dato di 46 punti superiore alla media italiana e 2 punti sopra il dato del 2020.

Più spinta alla meritocrazia

Nello specifico, le collaboratrici hanno visto migliorare la meritocrazia in azienda: la percezione relativa all’assenza di manovre di corridoio per raggiungere i propri obiettivi è migliorata di 16 punti e quella relativa all’assenza di favoritismi di 14.

Le 20 aziende premiate hanno, in media, un Parity Index dell’83% contro un 38% della media italiana.

Entrando più nel dettaglio, l’84% delle donne delle organizzazioni classificate dichiara di avere benefit particolari (+69 punti rispetto alla media italiana) e il 76% pensa che ognuno possa ottenere un riconoscimento speciale per il proprio lavoro (+65 punti). E ancora, si registra, nell’86% dei casi, una “maggiore serenità” sul posto di lavoro con un aumento di 62 punti rispetto alla media nazionale e, allo stesso tempo, l’84% delle dipendenti dichiara di avere un miglior work-life balance (in questo caso l’incremento è di 56 punti). Infine, il 94% delle donne di queste aziende ritiene che le nuove modalità di lavoro consentano di svolgere efficacemente tutte le attività lavorative.

Parità, fattore in via di consolidamento

“Stando a quanto indicato dai dati raccolti, possiamo affermare che le aziende Best Workplaces for Women stanno lavorando sulle tematiche più delicate per le donne e che proprio questa attenzione alle criticità le rende così speciali e così apprezzate dalle loro collaboratrici – sottolinea Francesca Rota, manager di Great Place to Work Italia –. Il segreto di tutte queste aziende è stato l’aver fatto della cultura della parità e del sostegno alle donne un tema ormai consolidato che è entrato ufficialmente a far parte del Dna delle organizzazioni contemporanee. Il nostro auspicio è che ogni impresa segua l’esempio di quelle presenti in graduatoria per migliorare o addirittura perfezionare l’employee experience delle proprie dipendenti e di tutto il team operativo per garantire loro un workplace non soltanto produttivo a livello professionale, ma anche stimolante dal punto di vista relazionale”.

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