RAPPORTO IDC

Big Data, chi aspetta resta indietro: entro il 2019 mercato da 49 miliardi

Report Idc: aumenta l’utilizzo di nuove metriche analitiche e di grandi quantità di dati. Entro il 2018 le piattaforme Analytics saranno un vantaggio competitivo imprescindibile e il settore già nell’anno in corso supererà i 21 miliardi

Pubblicato il 16 Nov 2015

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Il tema Big Data & Analytics scala la classifica delle priorità dei manager aziendali. Secondo l’ultima fotografia scattata da Idc, società di ricerche di mercato, servizi di consulenza e organizzazione di eventi nei settori IT, TLC e innovazione digitale, l’adozione di processi di data-driven sta portando a galla i vantaggi competitivi delle nuove tecnologie in ambito di analisi e informazioni.

Nell’ultimo anno e mezzo il 91% delle aziende ha infatti ampliato le tecniche analitiche in uso, mentre il 77% ha esteso i tipi di dati e di fonti da analizzare. Quasi un azienda su 8 ha aumentato il numero di utenti con accesso alle soluzioni BDA e ha iniziato a usare nuove metriche o KPI.

Tutti cambiamenti che secondo le stime di Idc permetterà al mercato globale delle tecnologie e dei servizi Big Data di superare i 21 miliardi di dollari nel 2015 fino ad arrivare a 48,6 miliardi nel 2019.

Anche se solamente all’inizio, il cambiamento è ben avviato e i Big Data sono una rivoluzione di una portata tecnologica così grande da richiedere comunque tempo e una graduale evoluzione dei processi e della cultura aziendale. Ma l’impatto atteso a regime sarà di tutto rispetto: entro il 2018 il 33% delle aziende leader di mercato rischierà di essere surclassata dai concorrenti che avranno adottato piattaforme di Big Data Analytics per l’incremento dei risultati e la riduzione dei costi.

Chi sarà fuori dai Big Data sarà tagliato fuori anche dal mercato in cui opera: secondo Idc nel 2020 la percentuale di dati ad alto valore che varrà la pena di analizzare sarà pari al doppio rispetto ad oggi. Sempre nel 2020, il 60% di tutte le informazioni che raggiungeranno i decision maker aziendali sarà considerato affidabile e in grado di attivare azioni/reazioni ad hoc (i cosiddetti actionable-data).

“La capacità di gestire dati in modo sempre più sofisticato è ormai alla portata di qualsiasi impresa. Oggi è il momento per sperimentare e capire cosa si può fare per trasformare la propria azienda in un’impresa ancora più intelligente – evidenzia Giancarlo Vercellino, research & consulting manager di IDC Italia – Questo tema è particolarmente avvertito nell’ambito dei Big Data, dove la creazione di nuovi processi ad alta intensità di informazione è la sfida cruciale di questi anni”.

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