STRATEGIE

Big tech, dalla Ue mano tesa agli Usa. Michel: “Pronti a collaborare”

Con il cambio di inquilino alla Casa Bianca, l’Europa rilancia sulla necessità di operare insieme per arginare lo strapotere delle piattaforme e garantire un mercato che si muova dentro regole chiare su privacy e concorrenza. Il presidente del Consiglio europeo: “Siamo in contatto con le parti interessate per spiegare i nostri obiettivi”

Pubblicato il 03 Feb 2021

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Cambia l’amministrazione Usa e la Ue rilancia sulla collaborazione per arginare lo strapotere delle big tech. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, parlando al Masters of digital 2021, ha sottolineato che  l’insediamento di Joe Biden rappresenta una “una nuova opportunità” per l’Europa “di creare un’agenda tecnologica insieme agli Stato Uniti”.

“Su entrambe le sponde dell’Atlantico sta emergendo consenso sul fatto che le piattaforme online e le Big Tech hanno il potenziale per minacciare i nostri valori democratici comuni – ha sottolineato Michel – Siamo in contatto con le parti interessate per spiegare i nostri obiettivi, vale a dire stabilire regole eque, garantire che le aziende online rispettino i diritti e i valori fondamentali dell’Ue quando operano nel nostro mercato e affrontare questioni urgenti come la sicurezza informatica”.

L’Ue, ha concluso, “è determinata a raccogliere queste sfide con gli Usa e tutti gli altri partner disponibili. Tuttavia, se necessario, siamo pronti ad andare avanti da soli”.

Sul tavolo ci sono dunque aspetti chiave da trattare: il tema della concorrenza sul mercato, la tutela della privacy alla luce del nuovo privacy shield e il ruolo di bussola che può svolgere il Gdpr su questo.

Fronti su cui Bruxelles si è mossa con il varo di due proposte, il Digital Services Act (Dsa) e il Digital Market Act (Dma).

Le nuove norme puntano a proteggere in modo più efficace i consumatori e i loro diritti fondamentali online e renderanno i mercati digitali più equi e più aperti per tutti. Un corpus normativo per tutto il mercato unico promuoverà l’innovazione, la crescita e la competitività e fornirà agli utenti servizi online nuovi, migliori e affidabili. Sosterrà inoltre l’espansione delle piattaforme più piccole, delle piccole e medie imprese e delle start-up, fornendo loro un facile accesso a clienti in tutto il mercato unico, riducendo nel contempo i costi di conformità. Le nuove norme vieteranno anche l’imposizione di condizioni inique da parte delle piattaforme online che fungono, o si prevede fungeranno, da controllori dell’accesso al mercato unico. Le due proposte sono al centro dell’ambizioso obiettivo della Commissione di fare di questo decennio il “decennio digitale” dell’Europa.

Dsa e Dma, secondo i media Usa, possono rappresentare un’importante spinta normativa per gli Stati Uniti e l’amministrazione Biden per mettere ordine in casa propria e iniziare ad affrontare i problemi relativi al potere di gatekeeper e alla disinformazione in modi molto più significativi.

Altro tema sfidante è quello della digital tax. Anche qui si potrebbe aprire una nuova stagione di collaborazione, come evidenziato anche nel colloquio telefonico tra il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e la segretaria al Tesoro Janet Yellen.

Entrambi i ministri hanno condiviso l’importanza di trovare una soluzione multilaterale al tema della tassazione digitale, che come ha osservato il Ministro Gualtieri, è tra le priorità della Presidenza italiana del G20″.

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