Il Comitato giudiziario della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha formalmente approvato un rapporto che accusa le società Big Tech di aver acquistato o schiacciato aziende più piccole, manifestando quindi un comportamento anticoncorrenziale. A riportarlo è Reuters, citando una dichiarazione dell’ufficio del rappresentante David Cicilline.
Le nuove iniziative legali supportate dal rapporto
Con l’approvazione (24 voti favorevoli contro 17 contrari) durante un’audizione che si è rivelata una vera e propria maratona, la relazione di oltre 400 pagine relativa alla condotta di Google, Amazon, Facebook e Apple diventerà un rapporto ufficiale del comitato, che fungerà da base per il progetto legislativo che ha l’obiettivo di frenare il potere di mercato dei colossi digitali. Il documento esorta il Congresso a concedere alle autorità antitrust un maggiore margine di manovra nell’impedire alle aziende di acquistare potenziali rivali, cosa che attualmente è di difficile attuazione.
Il rapporto era stato pubblicato per la prima volta a ottobre suggerendo ampie modifiche alla legge antitrust e descrivendo dozzine di casi in cui si diceva che le società avevano abusato del loro potere. “Amazon, Apple, Google e Facebook detengono ciascuno un monopolio su settori significativi della nostra economia. Questa situazione non può continuare“, ha detto Cicilline in una nota. “Non vedo l’ora di elaborare una legislazione che affronti le molte preoccupazioni evidenziate”.
Le prime proposte di legge in realtà sono già state inoltrate. Un gruppo bipartisan guidato da Cicilline e dalla senatrice Amy Klobuchar ha introdotto a marzo una normativa volta a rendere più facile per le testate giornalistiche negoziare collettivamente con piattaforme come Google e Facebook. Sempre al Senato, Klobuchar ha introdotto a febbraio un disegno di legge più ampio per rafforzare la capacità delle autorità antitrust di fermare le fusioni attraverso maggiori fondi da utilizzare durante i conflitti legali.
La posizione dei repubblicani
Nonostante i repubblicani avessero criticato le Big Tech per aver censurato sui vari social network l’ex presidente Donald Trump, la maggior parte dei loro rappresentanti all’interno della commissione non ha appoggiato le modifiche proposte dal rapporto nella legge antitrust, ma ha invece discusso di privare le società di social media delle protezioni legali loro concesse ai sensi della Sezione 230 del Communications Decency Act. La legge conferisce alle aziende l’immunità sui contenuti pubblicati sui loro siti dagli utenti.