Il Digital services act dell’Unione europea potrebbe finire col danneggiare consumatori, concorrenza e innovazione. È quanto afferma il Regulatory scrutiny board (Comitato per il controllo normativo) dell’Ue a proposito del nuovo pacchetto legislativo dell’Ue che riguarda i servizi digitali annunciato la scorsa settimana dalla vice-presidente della Commissione europea, e commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager.
Uno degli scopi del nuovo set di regole è di arginare il potere dominante delle Big Tech come Google, Facebook, Apple e Amazon, e possibilmente agevolare la crescita di aziende europee capaci di far concorrenza ai giganti americani. Il regolatore che ha messo sotto scrutinio le nuove regole ha concesso il suo via libera, ma ha messo in guardia sulla mancanza di chiarezza su come i cosiddetti “gatekeepers” di Internet vengono definiti e distinti da altre grandi aziende del web.
Occorre provare che un big digitale sia un gatekeeper
Il Digital services act include sanzioni fino al 10% del fatturato annuale delle aziende che ostacolano la concorrenza e addirittura la possibilità di imporre lo scorporo di alcune attività per evitare una concentrazione. Le norme fissano criteri stringenti su dimensioni, fatturato, numero di utenti e aree di attività controllate per contenere le super-potenze del digitali. Nella visione della Commissione Ue la regulation dovrebbe evitare che anche i colossi del web della Cina possano arrivare a conquistare fette di mercato enormi a scapito dei rivali europei.
Ma come si decide che una piattaforma digitale è effettivamente un “monopolio” di Internet? ha obiettato il Regulatory scrutiny board. La legge “dovrebbe giustificare come si selezionano questi big, dovrebbe presentare prove di ciò che rappresenta un abuso persistente del potere di gatekeeper nei confronti degli utenti aziendali e consumatori che dipendono da queste piattaforme”, si legge nel documento visionato da Reuters. “Dovrebbe considerare le conseguenze negative del ridurre i vantaggi di scala”, ovvero il loro impatto sull’economia di Internet e i consumatori.