Google, Facebook, Amazon, Apple nel mirino del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. L’agenzia ha annunciato un’indagine sulle principali piattaforme tecnologiche online, per capire se stiano soffocando la concorrenza e anche se non viene nominata esplicitamente nessuna azienda il dipartimento ha specificato in una nota che esaminerà i “timori diffusi” che riguardano “motori di ricerca, social media e alcuni servizi al dettaglio online“, suggerendo che si tratti delle principali società online.
Tempi duri per la Silicon Valley che sprofonda sempre più nella sfiducia della politica Usa. Le ambizioni valutarie di Facebook con il progetto Libra, gli algoritmi imperfetti e il potere dei gruppi tecnologici stanno alimentando la sfiducia di Washington, oltre che dell’Europa.
L’obiettivo è quello di “accertare come le maggiori piattaforme tecnologiche hanno raggiunto l’attuale forza di mercato, se hanno attuato o meno pratiche per ridurre la concorrenza, ostacolare l’innovazione e in generale politiche a danno dei consumatori”. “Senza la disciplina di una significativa concorrenza basata sul mercato, le piattaforme digitali possono agire in modi che non rispondono alle richieste dei consumatori”, ha affermato in una nota l’assistente procuratore generale Makan Delrahim, a capo della divisione antitrust.
La notizia arriva mentre ancora si attende l’ufficializzazione della multa da parte della Ftc da cinque miliardi di dollari a Facebook per gli scandali sulla privacy: multa dalla dimensione “ridicola” secondo alcuni osservatori (riporta The Verge) al punto tale che l’azienda – 5 miliardi di dollari di entrate solo nell’ultimo trimestre e $ 22 miliardi di profitti l’anno scorso – ha visto salire il prezzo delle proprie azioni.
Si tratta di un giro di vite da parte degli Usa sui propri “campioni nazionali” da tempo mirino delle critiche di Washington. Google e Facebook dominano la pubblicità online poiché i consumatori usano il proprio smartphone per ordinare cibo, guardare film e socializzare online. Nel frattempo la crescente popolarità dello shopping online ha aumentato le fortune di aziende come Amazon. Daniel Ives, analista della società di ricerca Wedbush Securities, ha affermato che l’indagine del DoJ è un “colpo decisivo” alle grandi aziende tecnologiche. Il risultato finale, ha spiegato, potrebbe comportare, nel peggiore dei casi, “potenziali multe” oppure rappresentare “un aspetto positivo in quanto potrebbe potenzialmente essere un catalizzatore per una maggiore innovazione tecnologica e diversificazione di questi giganti tecnologici”.
L’operazione annunciata potrebbe andare di pari passo a una riorganizzazione di Ftc e Doj con una suddivisione diversa di ruoli in vista di un maggior controllo sulle big-tech.