Boom degli utili per le Big tech americane anche nel terzo trimestre. I risultati pubblicati da Microsoft e Alphabet sono superiori alle attese di Wall Street, e anche Twitter performa bene, segno che le nuove attività sul fronte pubblicitario stanno funzionando.
In particolare, i ricavi combinati di Redmond e Mountain View sono stati pari a 110,4 miliardi di dollari, il 33% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La crescita poggia sulla richiesta di cloud computing, in parte grazie all’esplosione del lavoro a distanza, mentre Google e Twitter hanno visto un rafforzamento dei ricavi pubblicitari grazie alla ripresa dei viaggi e dei consumi a livello globale.
Il cloud di Microsoft vola, mentre Alphabet è trainata dalla pubblicità
Microsoft chiude il primo trimestre dell’esercizio fiscale con ricavi in aumento del 22% a 45,3 miliardi di dollari, sopra le attese degli analisti che ipotizzavano revenue da 43,94 miliardi. L’utile netto è salito del 48% a 20,5 miliardi. Il buon andamento dei conti ha spinto il gruppo guidato da Satya Nadella a Wall Street, dove nelle contrattazioni after hours sale dell’1%.
Alphabet ha del resto registrato un utile per azione di 27,99 dollari, contro i 23,48 dollari attesi dagli esperti, su ricavi di 65,12 miliardi di dollari, con un consensus a 63,34 miliardi. I ricavi da YouTube sono stati pari a 7,20 miliardi, sotto i 7,40 miliardi attesi dagli analisti. Inferiori alle attese anche i ricavi di Google Cloud, 4,99 miliardi (+45%), contro i 5,07 miliardi del consensus, con una perdita scesa da 1,21 miliardi a 644 milioni di dollari. I ricavi pubblicitari di Google sono aumentati dai 37,10 miliardi dello stesso trimestre del 2020 a 53,13 miliardi. I ricavi dal segmento Other Bets, che include la società di auto a guida autonoma Waymo, sono leggermente aumentati da 178 a 182 milioni di dollari, con perdite in crescita, rispetto a un anno prima, da 1,1 a 1,29 miliardi di dollari. Il costo di acquisizione del traffico è stato di 11,50 dollari, contro gli 11,16 dollari attesi dagli analisti. Dopo aver chiuso la seduta di ieri in rialzo dell’1,35%, il titolo di Alphabet era in leggero ribasso nell’afterhours, subito dopo la pubblicazione dei conti. Dall’inizio dell’anno, il guadagno è comunque del 58%.
“Entrambi i titoli hanno fatto molto meglio del mercato” ha dichiarato parlando con il Financial Times Brent Thill, analista di Jefferies, sottolineando che il +42% per Microsoft e il +62% per Alphabet hanno annichilito le prestazioni dei mercati. Con il 22%, la crescita dei ricavi trimestrali di Microsoft ha raggiunto il livello più alto dal 2014, sospinta dal successo della sua divisione cloud, che è cresciuta del 36%. “Non so quanto possa migliorare Microsoft”, ha aggiunto Thill. “Crescere a quel ritmo, alla loro dimensione, è folle. Non ho altro modo per dirlo”.
Rispetto al segmento del cloud computing, Google ha mancato le stime degli analisti, ma con 5 miliardi di dollari segna una crescita annua del 45%. “Ciò che Google ha fatto in termini di focalizzazione e offerta di prodotti relativi a intelligenza artificiale e machine learning è stato un elemento di differenziazione”, ha spiegato Scott Kessler, analista di Third Bridge, al Financial Times.
I vertici di Alphabet hanno indicato la ripresa dello shopping e dei viaggi come un fattore trainante per le vendite pubblicitarie. In particolare, le ricerche come “aperto ora vicino a me” sono state quattro volte rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ha affermato il chief business officer Philipp Schindler. Il manager ha avvertito che i risultati sono geograficamente irregolari. “Alcune economie sono ripartite e hanno subito una accelerazione, anche se a velocità diverse”, ha detto agli investitori. “Altri paesi, a seconda delle normative locali e dei vaccini, sono stati più lenti a riprendersi. È chiaro che l’incertezza è la nuova normalità. Il mondo è in movimento”.
Le nuove policy della privacy di Apple non frenano nemmeno la crescita di Twitter
Le prestazioni migliori del previsto dell’attività pubblicitaria di Alphabet forniscono un quadro ottimistico secondo cui le recenti modifiche alle politiche sulla privacy di Apple – che rendono più difficile raccogliere dati personali in favore degli inserzionisti – non rappresentano un ostacolo significativo per il core business dell’azienda. In effetti, diversi analisti sospettano che Google, che continua a raccogliere con i suoi servizi i dati personali degli utenti, possa guadagnare quote di mercato a causa delle modifiche. L’amministratore delegato di Alphabet, Sundar Pichai, ha affermato che la società non ha ancora prova di ciò, mentre il chief financial officer Ruth Porat ha precisato che la scelta di Apple ha comportato solo un impatto “modesto” sulle entrate pubblicitarie di YouTube, che sono aumentate del 40% su base annua.
Un’analisi coerente con quella che spiega i risultati pubblicati da Twitter. I ricavi sono aumentati del 37% su base annua a 1,28 miliardi, provocando un balzo del valore delle azioni del 3%: anche in questo caso pare che le modifiche di Apple abbiano generato conseguenze trascurabili. Il portale di microblogging ha lavorato per aggiungere nuove funzionalità, come le chat room audio per attirare gli utenti, e ha anche implementato miglioramenti alle sue capacità pubblicitarie per raggiungere il suo obiettivo di raddoppiare le entrate annuali entro il 2023. Le revenue sul fronte dell’advertising sono dunque state di 1,14 miliardi di dollari durante il trimestre conclusosi il 30 settembre, in linea con le stime di mercato.
Twitter ha inoltre affermato che gli utenti attivi giornalieri monetizzabili, il suo termine per gli utenti a cui vengono serviti annunci, sono stati 211 milioni durante il terzo trimestre, mancando le stime degli analisti pari a 212,6 milioni. Mentre la piattaforma ha aumentato il numero di utenti al di fuori degli Stati Uniti di cinque milioni rispetto al trimestre precedente, la sua base negli Stati Uniti è rimasta sostanzialmente la stessa.