Un approccio globale per arginare lo strapotere delle Big Tech. In occasione di un meeting organizzato dall’Antitrust tedesco, la commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha evidenziato la necessità che le autorità antitrust di tutto il mondo collaborino per affrontare il problema.
“Questo dibattito non è più un argomento caldo tra i professionisti della concorrenza, ma ha una forte attenzione politica – ha evidenziato – Inutile dire che più noi, come comunità antitrust internazionale, saremo in grado di armonizzare le norme, minori saranno le opportunità per i giganti della tecnologia globale di sfruttare le lacune di applicazione tra le nostre giurisdizioni”.
La Commissione europea ha dato un colpo di acceleratore con il Digital Markets Act.
La normativa prevede il controllo da parte della Commissione di tutte le acquisizioni di questi giganti, indipendentemente dalle dimensioni dell’obiettivo, per limitare la cattura di innovazione dalle start-up ed evitare acquisizioni mirate esclusivamente all’uccisione di un concorrente.
In tutto, stabilisce una ventina di regole per arginare gli abusi visti negli ultimi anni.
Ad esempio, alle grandi piattaforme sarà vietato mostrare favoritismi nei confronti dei propri servizi nei risultati dei motori di ricerca, come è stato accusato di fare Google con il suo sito di shopping online Google Shopping.
La nuova legge impedirà a questi colossi di utilizzare i dati generati sul loro sito dai clienti business per competere meglio con loro, come è stata accusata di fare Amazon.
Il testo proteggerà ulteriormente gli utenti, obbligandoli a fornire il loro consenso all’incrocio dei dati provenienti da diversi servizi online a fini pubblicitari profilazione.
Eviterà l’imposizione di software preinstallato su computer o telefoni, come browser o applicazioni musicali, e faciliterà l’uso di prodotti alternativi.
Il Parlamento europeo ha anche assicurato l’aggiunta dell’interoperabilità dei servizi di messaggistica, che consentirà, ad esempio, a un utente di Signal di comunicare con un contatto tramite WhatsApp (Meta).
Sono previste multe fino al 10% delle vendite globali per le infrazioni e persino al 20% per i recidivi.