INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Biometria, l’identità digitale fa breccia nell’e-payment

Il riconoscimento biometrico di impronte, viso o voce prende piede fra i pagamenti. Ma le sue applicazioni si estendono a molti altri settori. L’equilibrio fra convenienza dell’utente e sicurezza delle soluzioni sarà la chiave di volta

Pubblicato il 12 Mag 2017

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La biometria sta diventando più sicura e sta prendendo sempre più piede nel mercato dei pagamenti e non solo. Certamente, la grande scommessa sarà quella per i fornitori di servizi, che dovranno trovare il giusto equilibrio tra la convenienza dell’utente finale e la sicurezza delle soluzioni, in quanto, come regola aurea generale, più una soluzione è sicura e più è lungo il tempo che richiede il processo di autenticazione. Ma questa è una regola che comunque è destinata a cambiare nel futuro, perché la biometria sta anche rendendo i pagamenti sicuri in maniera facile.

Basti, per esempio, pensare alla nuova carta di credito della Mastercard, che ha da poco presentato un suo nuovo prodotto la cui diffusione è prevista per fine anno. La carta Mastercard è biometrica e funziona, per gli acquisti e i pagamenti nei negozi, come una normale carta con chip. Infatti, dopo averla inserita nel Pos, il cliente deve poggiare il suo dito su un sensore incorporato che ne verifica le impronte, che sono immagazzinate all’interno del chip della carta e se i dati biometrici corrispondono, la transazione viene autorizzata.

L’autenticazione biometrica è sicuramente pronta a passare oltre le impronte digitali, per utilizzare, infine, una serie di diversi identificatori, come il riconoscimento del viso o della voce. Tutto ciò avverrà sicuramente grazie ai milioni di dispositivi mobili, che, a mano a mano, stanno implementando delle tecnologie biometriche.

Ma la biometria va anche oltre le transazioni economiche e nel futuro ci accompagnerà nella quotidianità. Infatti, proprio in materia di sicurezza aeroportuale, è stato presentato un nuovo progetto, chiamato Biometric Exit, il quale prevede di estendere la biometria a tutti gli aeroporti internazionali degli Stati Uniti.

Il funzionamento è facile, in pratica i passeggeri vengono fotografati prima dell’imbarco, appena lasciano il loro paese e la foto viene confrontata con quella del visto in formato passaporto. Se poi le due immagini non combaciassero, scatterebbero i controlli.

Per ora questo metodo è solamente impiegato per il volo da Atlanta a Tokyo, ma successivamente potrebbe essere esteso a molti altri voli e aeroporti americani. E’ chiaro, quindi, che le novità nel campo della biometria si susseguono ogni giorno, perciò, che sia impronta digitale, facciale o dell’occhio, il riconoscimento biometrico, in molteplici campi, sta di fatto diventando il nuovo metodo di identificazione personale, facendo sì che l’io digitale che ci fa riconoscere su Internet, ma anche fuori nel mondo reale, diventerà, sempre di più, il fulcro di come ci faremo riconoscere e anche della nuova cognizione di sé stessi.

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