Mentre la sterlina ritorna ai minimi storici del 1985, trascinando verso il basso anche l’euro, c’è una moneta che invece ci guadagna dalla Brexit. Il Bitcoin: la moneta virtuale ha visto crescere il suo valore a 625 dollari nelle prime ore dello spoglio in cui il “leave” ha iniziato ad avere la meglio sul “remain” toccando quota 656,85 dollari (+5,1) per arrivare a al picco massimo di 680 dollari.
La moneta digitale è cresciuta insieme alle quotazioni dell’oro, un parallelismo che ha portato alcuni analisti, tra cui Barry Silbert del Digital Currency Group, a definirla come uno dei “beni di rifugio” di questa giornata, decisamente complessa per mercati e investitori.
Va ricordato, per la verità, che il bitcoin è una valuta mediamente assai instabile, che solo qualche mese fa era arrivato a quota 719 dollari e settimana scorsa aveva toccato il record negativo di 550 dollari, essendo estremamente suscettibile agli andamenti dei mercati mondiali.
Una tesi forse un po’ esagerata, visto che tutti i Bitcoin attualmente in circolazione valgono appena 10 miliardi di dollari. Una cifra insignificante se paragonata ai volumi di dollari che ogni giorno vengono scambiati nelle borse di tutto il mondo.