Il Bitcoin fatica a risalire dopo lo scivolone del fine settimana. La moneta virtuale si scambia attorno a 18,894 dollari stamani, in recupero dai minimi da dicembre 2020 di 17.749 toccato nel weekend, ma sempre ben al di sotto della soglia simbolica di 20mila dollari sfondata al ribasso nel fine settimana. La criptovaluta più scambiata a perso il 35% in una settimana. Il crollo delle criptovalute è in parte causata dalla spirale dell’inflazione e dai rialzi dei tassi della Fed. Non aiuta il fatto che le società di criptovalute stiano licenziando pendenti e alcuni dei nomi più popolari del settore siano in crisi di solvibilità. Bitcoin ha raggiunto il picco di 68.789,63 dollari a novembre.
Lo scivolone nel week end
Il prezzo del Bitcoin è sceso sotto la soglia chiave dei 20.000 dollari per la prima volta dal novembre 2020, rischiando di scatenare una nuova ondata di vendite e di aggravare la crisi che attanaglia il settore degli asset digitali. Lo scivolone del week end ha portato il valore al di sotto del livello massimo della precedente corsa al rialzo dei mercati delle criptovalute nel 2017 e ha cancellato anni di guadagni per i detentori a lungo termine.
In una settimana molto turbolenta per le piazze finanziarie tradizionali che sono stati scosse dalla stretta monetaria della Fed e che hanno registrato la peggiore settimana dai giorni più bui della pandemia del marzo 2020, anche il mercato delle criptovalute ha subito una pressione particolarmente forte. Secondo quanto spiega il Financial Times, questa brusca frenata è anche il risultato della corsa ai rendimenti indotta dai massicci sforzi di stimolo delle banche centrali e dei governi durante la pandemia.
Investitori e dirigenti stanno osservando con ansia il prezzo del Bitcoin negli ultimi giorni, temendo che un calo sotto i 20.000 dollari possa indurre a liquidare forzatamente le grandi scommesse a leva sui mercati, mettendo ulteriormente sotto pressione il prezzo e aggravando la contrazione del credito che ha già colpito i grandi prestatori e trader di criptovalute. Nell’ultima settimana, riporta sempre il Ft, Celsius e Babel Financial, un paio di società di prestito di criptovalute, hanno bloccato i prelievi, mentre Three Arrows non è riuscita a soddisfare le richieste dei prestatori di reperire fondi extra per coprire le scommesse in sofferenza.
Il mese scorso sono crollati luna e terra, due token popolari tra i trader di criptovalute alla ricerca di rendimenti altissimi. Il Bitcoin ha perso più del 70% del suo valore dal picco raggiunto lo scorso autunno, mentre gli investitori fuggono da asset più speculativi a causa dell’inasprimento della politica monetaria delle banche centrali di tutto il mondo. Il valore totale del mercato delle criptovalute e’ sceso sotto 1 miliardo di dollari da un picco di 3,2 miliardi. Anche il prezzo dell’etherum è sceso sotto i 1.000 dollari, portando il suo calo quest’anno a oltre il 70%. Anche i piccoli finanziatori hanno ridotto o sospeso i prelievi, mentre la piattaforma di criptovalute Voyager, quotata a Toronto, ha ieri concluso un accordo per prendere in prestito più di 200 milioni di dollari dalla società di trading Alameda.
Il caso San Salvador
A seguito del crollo della moneta virtuale, si è alzata la voce del presidente di El Salvador, Nayib Bukele, che invita gli investitori in bitcoin, ad “avere pazienza”. Nel Paese il bitcoin è valuta corrente. “Vedo che alcune persone sono preoccupate o ansiose per il prezzo di bitcoin sul mercato. Il mio consiglio: smetti di guardare i grafici e goditi la vita”, ha scritto Bukele sui social network.
“Se avete comprato Btc, l’investimento è sicuro e il valore crescerà molto dopo il mercato ribassista”.
Nonostante il crollo del bitcoin, il responsabile del ministero delle Finanze, Alejandro Zelaya, ha detto che El Salvador “non ha avuto perdite” a causa dei ribassi, mentre il rischio fiscale dovuto all’adozione della criptovaluta assieme al dollaro Usa e’ “estremamente minimo”. Tra il 6 settembre 2021 e il 9 maggio El Salvador ha accumulato 2.301 bitcoin per oltre 100 milioni di dollari.
Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha esortato il Paese a “eliminare i bitcoin quale moneta a corso legale” esprimendo “preoccupazione” per l’emissione di obbligazioni garantite da criptovaluta. Le agenzie di rating hanno evidenziato la crescente necessita’ di finanziamento del governo salvadoregno nel 2023, che dovra’ rimborsare 800 milioni di dollari di eurobond.