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Bitcoin risale sopra i 60mila dollari, Goldman Sachs e Morgan Stanley “aprono” alla valuta

Per la prima volta dal 18 marzo la criptomoneta torna ad avvicinarsi al record di 61mila dollari. Secondo gli analisti, la volatilità in calo potrebbe aprire ad interessi istituzionali

Pubblicato il 02 Apr 2021

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Il Bitcoin riprende a salire e supera la soglia dei 60mila dollari, tornando ad avvicinarsi – per la prima volta dal 18 marzo – al proprio record di 61.000 dollari. Il rafforzamento del Bitcoin, a fine marzo, è coinciso con l’annuncio ufficiale di PayPal di autorizzare a breve negli Usa i suoi clienti ad acquistare e vendere Bitcoin e altre valute virtuali utilizzando i loro conti sulla piattaforma. Con le monete virtuali, potranno poi acquistare beni e servizi dai 26 milioni di venditori che accettano il servizio di pagamento PayPal.

Meno volatilità, più interesse istituzionale

Secondo gli analisti, fra cui Nikolaos Panigirtzoglou, i “timidi segnali di normalizzazione della volatilità di Bitcoin” sono “incoraggianti”. Secondo il report stilato nei giorni scorsi, la tendenza “potrà contribuire a rinvigorire l’interesse istituzionale verso la criptovaluta”.
Secondo quanto riferito dagli esperti, la misura trimestrale della volatilità della criptovaluta è scesa all’86%, dopo essere salita oltre il 90% a febbraio. La misura semestrale sembra invece stabilizzarsi intorno al 73%.

Man mano che la volatilità si attenua, un numero maggiore di istituzioni potrebbe avvicinarsi al “cripto-mondo”. E’ stata infatti proprio la volatilità della moneta a tenere finora lontane le istituzioni: maggiore è la volatilità di un asset, maggiore è infatti il capitale di rischio consumato. Non a caso, nessuna delle più grandi banche statunitensi in questo momento fornisce accesso diretto a Bitcoin e alle sue controparti. Tuttavia, le aziende tradizionali di Wall Street hanno mostrato un interesse maggiore per la moneta, soprattutto dopo che è raddoppiata quest’anno sulla scia di un balzo del 300% nel 2020.

Le aperture di Goldman Sachs e Morgan Stanley

Questa settimana, Goldman Sachs ha detto di essere quasi pronta ad offrire veicoli di investimento per Bitcoin e altre risorse digitali ai clienti privati. Anche Morgan Stanley prevede di offrire ai clienti l’accesso a tre fondi che consentiranno la proprietà delle criptovalute, mentre Bank of New York Mellon sta sviluppando una piattaforma per le risorse tradizionali e digitali.

Secondo le analisi di JPMorgan, parte dell’attenzione su Bitcoin negli ultimi due trimestri si è registrata a scapito dell’oro. Il riferimento è ai 7 miliardi di dollari di afflussi in fondi Bitcoin e ai 20 miliardi di dollari di deflussi da fondi negoziati in borsa che tracciano il metallo prezioso.

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