John Chen è passato dalle parole ai fatti: non più di due settimane fa il ceo di Blackberry aveva scritto ai propri dipendenti in una nota riservata che la ristrutturazione era finalmente alle spalle. Dopo aver tagliato circa il 60% della forza lavoro a livello mondiale ed essersi liberata di asset non prioritari, la società canadese che aveva inventato lo smartphone ma che non era riuscita a seguirne l’imprevedibile evoluzione in chiave consumer era pronta a iniziare un nuovo capitolo della propria esistenza. Obiettivo dichiarato, il focus sull’ambito business e istituzionale, spingendo su prodotti e servizi in grado di garantire la massima efficienza e soprattutto la massima privacy a chi usa il mobile per condividere informazioni sensibili. Per fare questo, aveva detto il ceo, bisognerà ricorrere a nuove acquisizioni e assunzioni, e alla nascita di business unit ultra specializzate negli ambiti che promettono importanti crescite di fatturato.
Detto fatto. Ieri Chen ha annunciato la nascita di un nuovo dipartimento dedicato a ciò che l’azienda considera alcuni dei suoi asset più importanti: le applicazioni crittografiche, il software QNX (il cuore degli ultimi modelli di Blackberry oltre che base per i sistemi di infotainment di alcune case automobilistiche) e la piattaforma Project Ion per la connettività dei dispositivi. La divisione includerà anche un portafoglio di circa 44mila brevetti e Paratek, società specializzata nella realizzazione di antenne per le telecomunicazioni acquisita nel 2012. Il tutto è affidato a Sandeep Chennakeshu (ex presidente della Ericsson’s Mobile Platforms division) nominato con effetto immediato president della nuova unit, BlackBerry Technology Solutions. “Combinare risorse in una sola divisione coordinata da Sandeep creerà nuove sinergie operative e nuovi flussi di revenue, aumentando l’ampiezza della nostra strategia di riposizionamento”, ha dichiarato Chen.
Sembrerebbe proprio che il numero uno di Blackberry stia guardando al mercato che si svilupperà entro il prossimo quinquennio con l’Internet of things, quando aumenterà in maniera esponenziale il numero di macchine che dialogheranno tra di loro sfruttando le reti wireless. Il report appena pubblicato da Berg Insight parla per l’appunto di un tasso di crescita del 23% delle connessioni, che toccheranno nel 2019 quota 600 milioni.
Ma le comunicazioni M2M dovrebbero rappresentare solo un tassello della nuova offerta Blackberry: nell’intervento d’inizio agosto, subito dopo l’acquisizione di Secursmart (società tedesca specializzata nella protezione di comunicazioni VoIP), Chen aveva anche annunciato che entro l’anno ci sarebbero state altre operazioni di rilievo per rafforzare i settori che potrebbero garantire nell’immediato futuro la crescita del fatturato. Il ceo aveva aggiunto che grazie a queste mosse, il gruppo ha buone chance di tornare al segno più per quanto riguarda il cash flow alla chiusura dell’anno fiscale. Nel frattempo, la borsa dà segnali positivi: ieri, a ridosso dell’annuncio della nascita della nuova business unit, le azioni Blackberry sono salite dell’1,6% al Toronto Stock Exchange.