Due settimane fa il team Mercedes Amg Petronas ha conseguito con tre gare di anticipo la vittoria del campionato costruttori di Formula 1, e BlackBerry, sponsor tecnico della squadra, ieri ha approfittato dell’occasione per incontrare la stampa internazionale nella fabbrica Mercedes a Brakley, Uk, e formulare una metafora di buon auspicio.
“Quando abbiamo deciso di attivare la partnership, Mercedes Amg non versava in buone acque, e così noi”, ha spiegato al Cor.Com Markus Mueller, senior vice president & regional managing director Europe di BlackBerry. “Ora è il nostro turno di raccogliere i risultati del lavoro fatto in questi mesi sulla strategia impostata da John Chen”. Naturalmente il rumor dell’interesse di Lenovo nei confronti dello specialista canadese delle comunicazioni dedicate al mondo business non ha ricevuto alcun commento, mentre sono state rimarcate le linee guide, o meglio, i pilastri, come li chiama Mueller, su cui poggerà l’azione di BlackBerry nei prossimi anni.
E se proprio bisogna parlare di acquisizioni, Mueller tiene a puntare i riflettori su quelle che il gruppo ha appena effettuato per mettere a fuoco la propria proposizione specialmente sui tradizionali fronti della data protection e della collaboration attraversando trasversalmente le quattro business unit che gestiscono il portafoglio di attività del gruppo a livello globale. “Ci siamo resi conto che non solo non potevamo vincere tutte le battaglie, ma anche che stavamo combattendo troppe battaglie, soprattutto per quanto riguarda il fronte consumer. Meglio combattere là dove possiamo vincere”.
Il primo pilastro è naturalmente il device. L’azienda sta puntando molto sul Passport, dispositivo a metà tra smartphone e phablet presentato non più di un mese fa caratterizzato da un ampio schermo quadrato da 4,5 pollici e una tastiera fisica con funzioni avanzate sul piano del touch e dell’utilizzo semplificato del software di scrittura predittiva. Si tratta del tentativo dichiarato di BlackBerry di affrontare il mercato con un design inedito, la precisa scelta di prendere una strada alternativa rispetto a ciò che sembrano voler continuare a fare Apple e Samsung.
“Le vendite nei confronti dei partner hanno registrato sold out”, assicura Mueller, “ma è ancora presto per conoscere i risultati relativi ai consumatori finali. Nei prossimi lanceremo nuovi modelli ispirati alla filosofia introdotta col Passport”. Il manager allude anche alla scelta di abilitare il device all’utilizzo delle app Android, a cui l’utente BlackBerry può oggi accedere attraverso lo store di Amazon. Il secondo pilastro è quello del messaging, con BBM Protected e eBBM, le evoluzioni della piattaforma BBM per la massima sicurezza a livello enterprise. “Contiamo circa 91 milioni (erano 85 milioni all’inizio del 2014, ndr) gli utenti attivi sulla suite”, ha spiegato Mueller. “Con l’aumento della sensibilità sul tema della data protection e con l’innalzamento dei nostri standard per la crittografia siamo certi di poterne incrementare ulteriormente il numero”.
L’acquisizione a settembre della startup Movirtu permetterà a BlackBerry di spingere sul fronte dell’enterprise software, la quarta colonna. “Grazie a Movirtu siamo ora in grado di creare diverse identità digitali gestibili sullo stesso device, permettendo agli utenti di passare dalla produttività professionale alla sfera privata, anche attraverso l’utilizzo di molteplici schede Sim, con un semplice tocco”, ha precisato Markus Mueller. L’altra acquisizione di rilievo è quella dell’indiana NantHealth, avvenuta lo scorso aprile, con la quale BlackBerry intende spingere sul fronte dell’Internet delle cose in ambito medicale.
Insieme al settore automotive, sarà infatti quello sanitario il mercato di maggior interesse per la neonata business unit del colosso canadese, la Technology Solutions, affidata dallo scorso agosto a Sandeep Chennakeshu che ha l’incarico di sviluppare applicazioni crittografiche, il software QNX (il cuore dei nuovi smartphone oltre che base per i sistemi di infotainment di diverse case automobilistiche) e la piattaforma Project Ion per la connettività dei dispositivi. Mueller però non è in grado di dire quando questo laboratorio comincerà a produrre revenue, quando cioè assisteremo alla nascita di un mercato di massa che possa giustificare il roll out commerciale delle soluzioni attualmente allo studio. Il responsabile per l’Europa di BlackBerry conferma comunque quanto annunciato da Chen la scorsa estate, ovvero il ritorno alla profittabilità entro la fine del 2015. I risultati finanziari del secondo trimestre (una perdita netta di 207 milioni di dollari, in contrazione del 78,5% rispetto ai 965 milioni del 2013, con un calo del fatturato del 42%, ma con il primo segno più da quattro trimestrali a questa parte per quanto riguarda la vendita dei device) indicano che qualcosa si sta muovendo. E il rapido recupero del gruppo ha sorpreso persino gli analisti. BlackBerry dunque si è a tutti gli effetti rimessa in pista. Ma per tornare a vincere – come ha fatto la Mercedes quest’anno – serve ancora molto lavoro.