Blackberry ha deciso di dire stop alla vendita e di puntare su un maxi-bond per raccogliere finanziamenti dal mercato per un miliardo di dollari. La canadese ha deciso dunque di continuare a credere in se stessa. Oggi era l’ultimo giorno per la presentazione delle offerte, ma l’azienda ha fatto marcia indietro nonostante i candidati pare fossero numerosi. E last minute era spuntata anche Qualcomm.
A settembre BlackBerry aveva raggiunto un accordo preliminare da 4,7 miliardi di dollari, 9 dollari per azione, con un consorzio guidato dalla canadese Fairfax Financial. Il periodo per condurre la due diligence si è concluso la scorsa settimana, mentre l’azienda rimaneva aperta a prendere in considerazione altre offerte: in quei giorni ha incontrato tra gli altri Facebook, Oracle e Linkedin, ma dagli incontri non è uscito niente di ufficiale.
Secondo il quotidiano finanziario, Fairfax Financial potrebbe chiedere adesso uno slittamento della scadenza perché non ha ancora raccolto i fondi necessari per finanziare l’acquisizione da 4,7 miliardi.
E intanto, secondo il Wall Street Journal, entrerebbe in gioco Qualcomm, che starebbe pensando di unirsi al fondo di private-equity firm Cerberus Capital Management, il quale a sua volta è in trattative con i due fondatori di Blackberry, Mike Lazaridis e Dough Fregin.
Tra gli altri potenziali acquirenti c’è Lenovo.
Da tempo il gruppo canadese versa in gravi difficoltà. A fine settembre ha confermato il piano di ristrutturazione: taglierà circa 4.500 posti di lavoro (pari al 40% del personale complessivo) e ridurrà il suo portafoglio di smartphone da sei a quattro device, due di fascia alta, gli altri due di livello base, ma sempre rivolti a utenti business oppure prosumer, mentre è prevista l’uscita dal mercato consumer vero e proprio.
Per il secondo trimestre 2014, la società ha inoltre previsto una perdita operativa netta di circa 950-995 milioni di dollari Usa.
Secondo gli analisti il primo problema che pesa sui conti di Blackberry è la forte concorrenza nel business degli smartphone che ha colpito i suoi volumi di vendita.
Proprio all’indomani dell’annunciato del piano di ristrutturazione, è stata firmata una lettera d’intenti per il passaggio a un consorzio guidato dalla canadese Fairfax. L’accordo prevede il delisting di Blackberry per continuare una ristrutturazione fuori dai riflettori degli investitori.
L’11 ottobre Mike Lazaridis e Douglas Fregin si sono detti pronti a fare un’offerta congiunta e comprare Blackberry, il produttore di smartphone che hanno fondato nel 1984. I due imprenditori hanno rivelato di avere in mano già l’8% della società in un documento presentato alla Securities and exchange commission americana e hanno assunto dei consulenti con cui stanno valutando il takeover dell’intero gruppo. Per il momento, però, nessuno conferma da parte dei fondatori. E il futuro resta incerto.