La blockchain entra nel sistema formativo italiano. Il ministero dell’Istruzione apre alla nuovo tecnologia per facilitare e velocizzare il processo di riconoscimento dei titoli di studio, semplificando le certificazioni verificate anche all’estero. Un sistema elettronico di gestione certificata dei titoli di studio che utilizza la stessa tecnologia delle criptovalute. Permetterà anche ai rifugiati di poter frequentare le università o, per quelli già laureati nel proprio Paese, di poter accedere più facilmente al mercato del lavoro.
Il progetto è stato possibile grazie alla collaborazione con Cimea, un ente certificatore che garantisce l’autenticità dei titoli di studio in ambito internazionale.
Grazie al nuovo sistema “Diplome”, il soggetto ha a disposizione un portafoglio elettronico (wallet) per la sua carriera accademica e professionale, dove può caricare tutti i suoi titoli. Il tutto sarà operativo dal 2019 come servizio gratuito per gli studenti e le istituzioni della formazione superiore, che potranno caricare le proprie qualifiche, acquisite o rilasciate, attraverso la tecnologia blockchain.
“Sarebbe sbagliato non valorizzare le risorse che provengono anche dalle persone che hanno acquisito lo status di rifugiato nel nostro Paese”, ha commentato il vice ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, durante la presentazione dell’iniziativa oggi nella sede del Miur.