Mappatura e condizioni di replicabilità della blockchain, sviluppo di un quadro normativo adeguato, mappatura e analisi di monete digitali, sistema dei pagamenti e fintech. E poi, sviluppo di strategie per educazione, competenze e consapevolezza, e potenziamento dei servizi della pubblica amministrazione. Sono queste le aree di discussione su cui si confronteranno gli esperti al Tavolo blockchain istituito dal Mise per elaborare le strategie nazionali da inviare alla Commissione europea nei prossimi mesi.
Si tratta di spunti preliminari di discussione per i sottogruppi, che, più nel dettaglio, si dovranno concentrare: sulla mappatura dei modelli di governance della blockchain (permissionless e permissioned) e dei settori strategici in cui possono essere applicate le tecnologie basate su registri distribuiti (energia, ambiente, trasporti, sanità, finanza, cultura, industria, istruzione, lavoro); sull’analisi delle infrastrutture per la gestione di applicazioni industriali, delle soluzioni tecnologiche più efficienti in termini energetici, degli impatti occupazionali, dei casi d’uso da parte delle Pmi; su come incrementare il sostegno agli investimenti nel settore, come sfruttare al meglio la programmazione europea e come distribuire le risorse previste in manovra con il fondo dedicato alle tecnologie emergenti.
E poi dovranno essere prese in considerazione la valutazione di un quadro normativo che rispetti il principio di neutralità tecnologica e non contrasti con la tutela dei dati personali (in particolare in tema di identità digitale, firma crittografata digitale, affidabilità delle transazioni), la mappatura e analisi dei casi di utilizzo della tecnologia blockchain e del pagamento con monete digitali nei diversi settori finanziari (banche, assicurazioni), e dei servizi e prodotti finanziari erogabili attraverso il fintech (e del loro impatto sull’economia e sui cittadini).
E ancora: l’analisi dei vantaggi derivanti dall’adozione di un sistema di pagamenti attraverso monete digitali in termini di tracciabilità dei pagamenti, riduzione dell’evasione fiscale, agevolazione delle politiche antiriciclaggio e lotta alla corruzione; l’individuazione di strategie di educazione (anche con programmi di studio universitari), formazione di competenze e consapevolezza nell’uso della blockchain; l’analisi di come migliorare i servizi pubblici erogati dalla pubblica amministrazione sfruttando la tecnologia blockchain.