Più sicurezza per la supply chain del farmaco grazie alla blockchain: la Us food and drug administration (Fda) ha affidato a Ibm, Merck e Walmart un programma pilota che studierà l’impiego della tecnologia della catena di blocchi per individuare e tracciare i farmaci e i vaccini nel percorso dalle fabbriche ai negozi negli Stati Uniti.
Ibm, Merck e Walmart, in collaborazione con la società di consulenza Kpmg, creeranno di concerto con gli stakeholder, tra cui l’Fda, un sistema blockchain condiviso e interoperabile che permetterà il tracciamento in tempo reale dei prodotti lungo tutta la catena di distribuzione.
Il progetto è stato autorizzato dallo Us Drug supply chain security act, la legge che rafforza la vigilanza del regolatore per ridurre la contraffazione, la contaminazione e il furto di farmaci o altre azioni che possono minare la sicurezza del prodotto e di chi lo usa.
Uno degli obiettivi della legge è di arginare l’abuso di oppiacei, ma, in generale, applicando un sistema basato sulla blockchain, la Fda e le aziende farmaceutiche sperano di riuscire a ridurre i tempi necessari per tracciare i farmaci con obbligo di ricetta, migliorare l’accesso a dati affidabili sulla distribuzione e assicurare che i prodotti siano trasportati e conservati nelle condizioni corrette a garanzia della loro integrità e efficacia.
“La blockchain può rappresentante un nuovo appoccio importante per migliorare la fiducia nei confronti della supply chain biofarmaceutica”, afferma Mark Treshock, Ibm Global Solutions Leader for Blockchain in Healthcare & Life Sciences, in una nota ufficiale. “Crediamo che questo sia un impiego ideale per questa tecnologia”, dice il top manager Ibm, perché può fornire un tracciamento garantito non solo del prodotto ma anche dei dati e di chi li possiede o li condivide in un preciso momento lasciandoli comunque accessibili al resto degli stakeholder autorizzati. “La blockchain ha il potenziale per trasformare il modo in cui i dati farmaceutici vengono controllati, gestiti, condivisi e utilizzati lungo tutto il ciclo di vita di un farmaco”, conclude Treshock.
Il progetto sarà completato entro fine anno e i risultati saranno pubblicati in un report. In base all’esito del pilota l’Fda valuterà come proseguire.
Ibm propone le sue applicazioni blockchain dal 2016 a clienti di industrie diverse, come servizi finanziari, enti pubblici, retail, sanità, digital rights management e logistica; molti dei progetti di punta sono stati presentati al Think 2019, l’evento annuale di Ibm che si è svolto a febbraio a San Francisco. A marzo l’azienda ha avviato le prime discussioni con due istituti di credito americani per l’emissione di uno stable-coin, un token digitale che è ancorato 1:1 ad una valuta consolidata, mentre continua a studiare con altre sei banche non statunitensi il lancio di valute digitali.