IL PIANO DA 12 MILIARDI

Boldrini: “Banda ultralarga primo passo per ridare fiato ad economia”

Il presidente della Camera plaude alla messa in campo, da parte del Cipe, dei primi 2,2 miliardi di risorse pubbliche. “Basta con gli equivoci: il digital divide è un problema grave”

Pubblicato il 07 Ago 2015

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“Il divario digitale è una forma di diseguaglianza troppo a lungo sottovalutata nel nostro Paese. Per questo sono contenta che ieri il Comitato interministeriale per la programmazione economica abbia deciso di stanziare i primi 2,2 miliardi di investimenti per la banda ultralarga”: Lo scrive su Facebook il presidente della Camera Laura Boldrini all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del piano ultrabroadband da 12 miliardi che ha destinato le prime risorse attraverso il Cipe.

“Si tratta di un primo passo per ridare fiato e speranza alla nostra economia. Basta equivoci. Il digital divide non è un problema astratto, né una questione da tecnici informatici, ma un problema tanto grave quanto semplice da capire. Si tratta del divario esistente tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi non ce l’ha. E in un mondo sempre più cablato, dove lo sviluppo economico, sociale e culturale corre sempre più sui binari di internet, non avere accesso a queste tecnologie significa rimanere fuori. Significa perdere la possibilità anche solo di immaginare una possibilità di crescita”.

“Perché l’accesso ad internet non è solo da considerarsi una possibilità di sviluppo, ma un vero e proprio diritto fondamentale, come abbiamo scritto nella Dichiarazione dei diritti in Internet da poco presentata alla Camera”, conclude il presidente della Camera.

“Ci auguriamo che gli annunci di ieri sulla banda ultralarga non siano il solito annuncio estivo”, hanno commentato i deputati M5S della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni. “Il Paese ha bisogno del digitale e di risorse disponibili immediatamente. Bisogna però fare in modo che i finanziamenti non si traducano in un regalo (leggasi aiuto di Stato mascherato) in favore di Telecom Italia, su questo l’incontro tra Renzi e il suo primo azionista Bolloré non fa ben sperare”. Secondo M5S “servono regole chiare per garantire che i fondi vengano utilizzati dove serve l’infrastruttura e per assicurare l’afflusso dei 5 miliardi di euro dei privati che secondo quanto previsto dal governo dovranno confluire nel piano”.

Da parte sua il presidente di Anitec Cristiano Radaelli sottolinea: “Siamo lieti dell’impegno del Governo nel lanciare questo piano ambizioso di sviluppo delle infrastrutture, elemento necessario per assicurare lo sviluppo e la competitività del Paese”. “Siamo contenti dell’attenzione del Governo per le infrastrutture e i servizi digitali e siamo pronti a dare tutta la nostra collaborazione perché il programma annunciato venga implementato rapidamente”.

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