Il tassello che ha scatenato nelle ultime ore l’effetto domino che porterà Vivendi a diventare il primo socio di Telecom con l’8,3% del capitale è arrivato dall’antitrust argentina che ha rimosso l’ultimo ostacolo dando il via libera allo scioglimento di Telco, la “scatola” di controllo dell’operatore con il 22,4% dell’azionariato.
Ora Telefonica, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali potranno decidere liberamente cosa fare della propria partecipazione in Telecom Italia. E quindi Telefonica sarà nelle condizioni di poter cedere il proprio l’8,3% al conglomerato francese, come parte dell’operazione che porta il 100% dell’operatore brasiliano Gvt da Vivendi a Telefonica. L’ingresso di Vivendi in Telecom, secondo quanto annunciato il gruppo francese in una nota, sarà ufficializzato “nelle prossime settimane”.
L’era Telco in Telecom Italia si chiuderà definitivamente prima di fine giugno, quando scadrà la proroga al patto parasociale varata il 27 febbraio. La fine della scatola che ha permesso dal 2007 agli spagnoli di Telefonica di entrare in Telecom, avverrà dopo il cda chiamato ad approvare i conti dell’esercizio 2014-2015, e che sarà convocato dopo il ponte del 2 giugno. Subito dopo la riunione del board sarà siglato l’atto di scissione di Telco. Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo hanno ribadito che cederanno rapidamente la propria quota in Telecom non ritenendola più strategica. E’ delle ultime ore l’indiscrezione di una fonte all’agenzia Reuters che indica, a questo propostito, come Mediobanca sia intenzionata a cedere entro il 30 giugno la quota dell’1,64% che avrà direttamente in Telecom Italia una volta formalizzata la scissione di Telco.
Si tratterà del quinto cambio di azionariato per Telecom dalla privatizzazione: prima il “nocciolino duro” e Ifil, poi i “capitani coraggiosi” Gnutti–Colaninno, a seguire l’Olimpia di Pirelli con l’appoggio di Benetton e poi Telco. Fino a Oggi, con Vivendi e un azionariato di riferimento internazionale che per il futuro potrebbe decidere di puntare con decisione sulla convergenza tlc-media.
A oggi gli azionisti in Telco sono Telefonica con il 66%, pari a una quota in Telecom del 14,77% che però in parte è già stata ceduta, Generali con il 19,32%, che si trasforma nel 4,32% d Telecom Italia, Intesa Sanpaolo e Mediobanca all’11,62% ciascuna pari all’1,64% di Telecom.
Intanto, proprio subito dopo l’ok della Cndc allo scioglimento di Telco ieri Vivendi ha annunciato di aver completato la cessione del 100% dell’operatore brasiliano Gvt a Telefonica per un enterprise value di 7,5 miliardi di euro. Nell’ambito della stessa operazione la società transalpina, oltre a rilevare l’’8,3% del capitale di Telecom Italia, riceverà 4,2 miliardi di euro in contanti e otterrà una partecipazione del 12% in Vivo, divisione brasiliana di Telefonica fusa con Gvt.
La chiusura della vendita di Gvt e del 20% di Numericable-Sfr consente al consiglio di amministrazione di Vivendi di autorizzare il pagamento di due dividendi ordinari intermedi, ciascuno per un importo di 1 euro per azione , per il 2015. Il primo acconto sul dividendo di 1 euro per azione, da pagare con gli utili portati a nuovo disponibili, sarà pagato il 29 giugno 2015. Il secondo dovrebbe essere pagato il 3 febbraio 2016.
“Il via libera della scissione di Telco ufficializza il riassetto della struttura di controllo di Telecom Italia, con Vivendi che si profila a diventare il nuovo azionista di riferimento del gruppo. Il perfezionamento dell’operazione – secondo gli analisti di Icbpi – potrebbe alimentare le ipotesi speculative sul titolo per il possibile arrotondamento della partecipazione detenuta dalla società francese”.
Vivendi diventerà primo azionista di Telecom con l’8,3% delle azioni ordinarie del gruppo “nelle prossime settimane”, ha fatto sapere la media company francese.