Vincent Bolloré “si prepara a prendere la presidenza di Vivendi”, multinazionale le cui attività spaziano dalle Tlc alla televisione fino ai videogame, di cui la holding del finanziere bretone è prima azionista al 5%. Lo scrive il quotidiano Le Figaro, sottolineando che l’imprenditore potrebbe diventare presidente “tra qualche mese o un anno”, prima della scadenza naturale del mandato dell’attuale chairman, Jean-René Fortou, nel 2016.
Fortou, ricorda il giornale, è stato l’artefice del salvataggio di Vivendi, finita sull’orlo del fallimento tra la fine degli anni Novanta e inizio Duemila, e lentamente diventata un’azienda solida e redditizia, capace soprattutto di generare liquidità in modo “formidabile”. Ma negli scorsi due esercizi, sottolinea il giornale francese, è incappato in qualche scivolone, con mosse da “fondo d’investimento” come l’acquisizione della totalità dell’operatore telefonico transalpino Sfr e della major discografica Emi, rivelatesi più onerose che redditizie.
A ottobre scorso Bolloré ha ottenuto il controllo sull’1,7% del gruppo con la cessione a Vivendi delle due reti televisive Direct 8 e Direct Star che Vivendi ha unito nel canale in chiaro D8. Grazie alla liquidità proveniente dalla vendita della quota (26,4%) della società inglese Aegis, Bolloré ha poi rastrellato sul mercato un altro 3,3% arrivando, il 16 ottobre 2012, a possedere 66 milioni di titoli, ovvero il 5,1% della multinazionale. È diventato così primo azionista di Vivendi, con una mossa che alcuni analisti finanziari hanno letto come prima tappa di una scalata. In quel contesto è stato infatti annunciato che Il nome di Bolloré sarebbe stato proposto come nuovo membro del consiglio di sorveglianza del conglomerato francese.