Cambio al vertice dell’Aiic-Associazione Italiana esperti in
Infrastrutture Critiche, a carattere tecnico-scientifico, che
raccoglie i professionisti, docenti e ricercatori che si occupano
della strategica protezione delle infrastrutture critiche del
Paese. È stato eletto il nuovo consiglio direttivo per il prossimo
triennio con la nomina a presidente del ricercatore Sandro Bologna
(subentra a Salvatore Tucci), a vicepresidenti Bruno Carbone (Enav)
e Silvio Fantin (Gse), segretario Roberto Setola (Università
Campus Biomedico) e tesoriere Guido Pagani (Banca d’Italia). Nel
nuovo direttivo siedono anche Emiliano Casalicchio (Università
Roma Tor Vergata), Gregorio D’Agostino (Enea), Dario de Marchi
(Acquirente Unico), Luisa Franchina (Presidenza del Consiglio dei
Ministri Dip. Protezione Civile), Stefano Panzieri (Università
Roma Tre), Andrea Rigoni (Poste Italiane Gc-Sec Global Cyber
Security Center) ed Enzo Maria Tieghi (ServiTecno).
«Il rinnovo del vertice dell’Aiic», ha detto Bologna, «avviene
in un momento di crescente interesse pubblico e privato, in Italia
e in Europa, per la protezione di queste infrastrutture anche per i
rischi connessi alle diffuse tensioni geopolitiche internazionali e
agli sviluppi della cyberwar. Per questo intendiamo contribuire in
modo significativo al sostegno degli organi istituzionali
nell’affrontare i problemi tecnici, scientifici e gestionali su
questo fronte».
Il neo presidente Bologna ha ricordato che «per infrastrutture
critiche (IC) si intendono tutte le strutture essenziali per il
mantenimento delle funzioni vitali della società, della
governance, della salute, della sicurezza e del benessere economico
e sociale di un Paese, il cui danneggiamento o distruzione
avrebbero un impatto significativo, anche a causa della stretta
interdipendenza creatasi (“effetto domino”). Esempi tipici di
IC sono le reti di trasmissione e distribuzione dell’energia, le
reti dei trasporti e le reti di telecomunicazione».
Tale protezione ha assunto notevole rilievo in Europa con
l’emanazione della Direttiva Europea (2008/114/Ce) che individua
e designa le infrastrutture critiche europee e la valutazione della
necessità di migliorarne la protezione. Proprio in questi giorni
essa è stata ripresa dal Governo italiano con l’emanazione del
Decreto Legislativo che recepisce e attua la Direttiva Ue.
Il crescente interesse delle istituzioni è parallelo
all’aumentata consapevolezza del problema da parte di tutti i
gestori di Infrastrutture Critiche, continuamente chiamati a
difenderle sia dagli attacchi fisici che, e sempre di più, dagli
attacchi informatici, con conseguenze che possono andare ben oltre
la sola infrastruttura attaccata a causa della loro stretta
interdipendenza.
Esempi evidenti di interdipendenza sono l’infrastruttura
ferroviaria e l’infrastruttura elettrica, esempi più subdoli
sono l’infrastruttura sanitaria e l’infrastruttura dei
trasporti su strada, come messo in evidenza dallo sciopero degli
autotrasportatori italiani del 2009. –