“La portabilità del numero di telefono cellulare, sancita dalla legislazione europea, è messa a rischio, in Italia, dalla richiesta delle compagnie telefoniche all‘Agcom per limitare il diritto alla portabilità”. Lo scrive Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord, in un’interrogazione alla Commissione Europea.
“Le compagnie – prosegue il politico – lamentano che la portabilità le sottoponga a pratiche truffaldine da parte dei consumatori, che ricorrono al cambio di gestore telefonico per non pagare il dovuto. Tuttavia nel codice civile sono disponibili tutti gli strumenti di rivalsa contro i clienti morosi e la richiesta di limitare il diritto del consumatore di cambiare azienda fornitrice comporterebbe il rischio che l’azienda possa in qualche modo trattenere il cliente sulla base di presunte irregolarità”.
Infine Borghezio chiede alla Commissione europea se “intenda vigilare affinché non si verifichino violazioni dei diritti dei consumatori sul diritto di portabilità sancito dalla direttiva europea 98/61/CE”.
Il 20 marzo scorso gli operatori hanno lanciato un appello all’Agcom per limitare il diritto alla portabilità che consente ai consumatori di conservare il numero di cellulare nel momento in cui decidono di cambiare contratto e scelgono un nuovo gestore. A loro dire la portabilità nasconderebbe un escamotage da parte di clienti morosi che, “saltando da un operatore ad un altro” a caccia di sconti e premi, la sfrutterebbero per non saldare la bolletta con il vecchio gestore. Un altro comportamento che non piace agli operatori è l’attivazione di una Sim nuova da parte di “clienti fittizi”, che dopo poche ore scelgono di passare ad un altro operatore concorrente.
Nel dettaglio, gli operatori chiedono all’Agcom di limitare il diritto alla portabilità del numero ai clienti che hanno saldato tutte le loro bollette e di fissare un obbligo di utilizzo di almeno 30 giorni dopo l’attivazione di una nuova Sim, prima di passare ad un’offerta concorrente.