Erano stati inquadrati da una telecamera di sorveglianza dello stabile in cui avevano svaligiato un appartamento il 17 luglio. E grazie al software per il riconoscimento facciale di cui la Polizia scientifica ha appena completato la sperimentazione, “Sari”, acronimo che sta per Sistema automatico di riconoscimento immagini, che è in grado di confrontare le riprese con il database delle persone schedate, sono stati incastrati e arrestati. Si tratta di due cittadini georgiani che avevano agito a Brescia.
“Sari, il nuovo e sofisticato programma della Polizia scientifica di riconoscimento delle immagini – si legge in una nota della questura della città lombarda – ha permesso oggi alla Polizia di Stato di Brescia di arrestare due soggetti di origine georgiana ritenuti responsabili di un furto in abitazione commesso lo scorso 17 luglio a Brescia”.
Partendo dalle riprese all’interno dello stabile, “i fotogrammi sono stati poi analizzati con l’applicativo in uso alla Polizia Scientifica che permette di confrontare le immagini dei rei con i volti dei milioni di soggetti schedati – prosegue la nota – restituendo una ristretta platea di sospettati. A completare il quadro indiziario a carico dei due stranieri, domiciliati in provincia di Verona, è stato il ritrovamento degli indumenti indossati durante il furto e l’analisi dei tabulati telefonici”.
“Sari – conclude la questura – consente di effettuare ricerche nella banca dati Afis, attraverso l’inserimento di un’immagine fotografica di un soggetto ignoto che, elaborata da due algoritmi di riconoscimento facciale, fornisce un elenco di immagini ordinato secondo un grado di similarità. Nell’ipotesi di match, al fine di integrare l’utilità investigativa del risultato con un accertamento tecnico a valenza dibattimentale, è comunque necessaria una comparazione fisionomica effettuata da personale specializzato di Polizia Scientifica“.