STRATEGIE

Brittin: “Google motore di crescita delle imprese europee”

Pubblichiamo l’intervento del presidente Business e Operations in Europa Medio Oriente e Africa: “In campo per rilanciare sviluppo e occupazione”. Sul piatto 25 milioni destinati alla formazione digitale

Pubblicato il 27 Feb 2015

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Il mese scorso ho ricevuto una email dalla figlia di una signora inglese, Tricia Cusden, che ha utilizzato gli strumenti offerti da Google per lanciare la sua azienda di makeup Look Fabulous Forever. Grazie al motore di ricerca ha trovato i fornitori, ha costruito la sua community creando un canale YouTube ricco di consigli per il makeup over-50 e ogni giorno utilizza Google AdWords per trovare nuovi clienti online. Oggi, il suo canale YouTube supera il mezzo milione di visite e la sua azienda esporta prodotti in 24 paesi in tutto il mondo.

Questa è solo una delle centinaia di migliaia di imprese che in Europa utilizzano strumenti digitali per costruire un proprio marchio, trovare clienti e crescere. Non molto tempo fa, le piccole aziende potevano puntare soltanto a fornitori e clienti locali. Commercializzazione e distribuzione globale erano alla portata solo dei più grandi. Oggi, grazie a Internet, qualsiasi azienda può raggiungere il mercato globale, e anche le più piccole imprese possono diventare multinazionali.

Allora perché si avverte tanto pessimismo quando si parla di fare business in Europa? Con tutte le sfide che l’economia europea si trova ad affrontare, si è tentati di pensare che tutti abbiano gettato la spugna. Eppure, questo atteggiamento è fuori luogo. Posto che prendiamo le giuste misure ora, l’Europa è in buone condizioni per crescere. Non solo ha una ricca tradizione di innovazione e imprenditorialità – di fatto è il più grande esportatore mondiale di servizi e prodotti industriali – ma ha anche un surplus legato al commercio digitale maggiore rispetto agli Stati Uniti.

Contrariamente all’opinione dei più, c’è spazio per essere ottimisti anche sul fronte digitale. Dal 2000 ad oggi, ad esempio, le start up digitali europee che hanno raggiunto una valutazione di 1 miliardo di dollari sono state i due terzi di quelle statunitensi. Due aziende tedesche – il sito di moda Zalando e l’incubatore di start-up Rocket Internet – hanno entrambe recentemente superato la soglia del miliardo di euro al momento della quotazione.

E non sono solo le start-up tecnologiche che stanno facendo bene nel digitale: anche milioni di piccole imprese europee stanno andando online. Stiamo vedendo in prima persona come le aziende utilizzano Internet per crescere e siamo orgogliosi che prodotti Google come AdWords, Play e YouTube siano un motore di crescita per aiutarle ad espandersi e creare nuovi posti di lavoro in tutta Europa. Imprese tradizionali come Berto Salotti, un produttore brianzolo di divani, che grazie a un’attività di marketing online con AdWords ha quadruplicato i numeri dell’azienda sia in termini di volumi sia di fatturato, con clienti sparsi in tutto il mondo.

E’ evidente che il digitale abbia creato immense opportunità per le aziende, ma affinché l’Europa realizzi il suo potenziale dobbiamo creare un mercato digitale unico che rispecchi quel mercato unico che già esiste nel mondo reale. Dovendo avere a che fare con più di venti regolamentazioni diverse, le aziende trovano spesso difficile iniziare a vendere, crescere e assumere al di là dei confini nazionali. La Commissione Europea ha correttamente identificato la creazione di un mercato digitale unico come una delle priorità per l’Europa.

Certamente, le opportunità offerte dall’economia digitale sono destinate a rimanere limitate se le persone non avranno le giuste competenze. Con i numeri attuali, l’Unione Europea prevede che entro il 2010 ci saranno 900 mila posti di lavoro per la mancanza di competenze digitali adeguate, e ci sono moltissime aziende che vorrebbero andare online ma non sanno da dove cominciare. Noi di Google vogliamo fare la nostra parte. Lo scorso anno abbiamo aiutato migliaia di imprenditori tedeschi ad esportare attraverso partnership con Dhl, PayPal e Commerzbank. In Spagna abbiamo formato migliaia di giovani disoccupati promuovendo corsi gratuiti di diverse discipline quali sviluppo web, digital marketing e ecommerce. E in Italia con il progetto Made in Italy:eccellenze in digitale abbiamo mostrato a centinaia di artigiani italiani come vendere e distribuire i propri prodotti online.

Ma vogliamo fare di più. Entro il 2016 Google formerà un milione di europei a nuove competenze digitali. Investiremo altri 25 milioni di euro per ampliare gli attuali programmi di formazione e li porteremo in nuovi paesi europei, affinché sempre più piccole imprese possano acquisire le competenze digitali di cui hanno bisogno. Creeremo un training hub europeo per permettere ad aziende di tutta Europa di ricevere una formazione online.

Alcuni guadano allo stato dell’economia europea e vedono nero. Noi vediamo qualcos’altro: vediamo una grande varietà di aziende e imprenditori con creatività, ambizione e talento, che utilizzeranno gli strumenti digitali per creare lavoro e dare impulso all’economia.

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