Broadcom e Symantec sono in trattative avanzate per l’acquisizione da parte del chipmaker dell’attività enterprise della società della cybersecurity. Le due aziende americane sono tornate a discutere di un possibile deal dopo il fallimento della fusione tentata lo scorso giugno, secondo quanto riferito da fonti confidenziali. L‘accordo potrebbe arrivare già entro questa settimana e il deal varrebbe 10 miliardi di dollari, scrive il Wall Street Journal.
Symantec, che soffre la concorrenza dei nuovi entranti della cloud security, ha subito un ristagno della crescita e ha visto partire cinque top manager in sei mesi, tra cui il ceo Greg Clark, che aveva provato a rilanciare il business con alcune acquisizioni mirate a potenziare l’innovatività. La società si appresta a pubblicare il nuovo report trimestrale e l’eventuale annuncio di una vendita di parte delle attività è considerata un segnale positivo da investitori e analisti: le indicrezioni sul deal con Broadcom hanno fatto salire del 14% il valore del titolo Symantec nell’extended trading (mentre le azioni del chipmaker hanno perso l’1%).
Lo scorso mese la trattativa per la vendita di Symantec a Broadcom si era chiusa con un nulla di fatto per il mancato accordo sul prezzo: la società della cybersecurity chiedeva almeno 28 dollari per azione, una cifra considerata troppo alta da Broadcom.
Symantec ha registrato nell’ultimo trimestre fiscale un fatturato di 1,18 miliardi di dollari contro 1,21 miliardi di un anno prima e le previsioni fornite per l’intero 2019, 4,75 miliardi, sono inferiori ai 4,97 miliardi stimati dagli analisti. Analisti e broker sono entrati in allarme, tagliando il target di prezzo sul titolo. A maggio il cda di Symantec ha nominato un ceo ad interim, Richard Hill, e un nuovo chief financial officer, Vincent Pilette.
La situazione di Symantec si è deteriorata l’anno scorso quando il management ha reso note possibili irregolarità contabili: ne è seguita una audit interna e in pochi mesi il valore delle azioni si è dimezzato. Nel tentativo di rivitalizzare l’attività ad agosto 2018 è intervenuto l’investitore attivista Starboard acquisendo una quota del 5,8% della società per un valore di 670 milioni di dollari e inserendo suoi rappresentanti nel Cda (tra cui l’attuale ceo ad interim Hill).
Broadcom, a sua volta, colpita dagli effetti della trade war e dalle incertezze nel core business dei semiconduttori, sta cercando di mettere a segno acquisizioni che la aiutano a diversificare il business. L’anno scorso ha comprato CA Technologies per 19 miliardi di dollari; ha anche cercato di acquistare Qualcomm, ma il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha bloccato l’accordo per motivi di sicurezza nazionale.
A maggio Broadcom ha tagliato di due miliardi di dollari le sue previsioni per le vendite di chip nel 2019, dopo che Huawei è stata inserita nella lista nera del dipartimento del Commercio americano. L’acquisizione delle attività software enterprise di Symantec potrebbe dare al chipmaker la spinta necessaria per ripartire.