Creare una “rete di protezione” per essere certi che British Telecom mantenga un margine sufficiente tra i propri prezzi all’ingrosso e quelli al dettaglio delle tariffe per la rete a banda larga superveloce, per assicurare ai concorrenti di stabilire i propri prezzi in modo che mantengano un margine di profitto accettabile. E’ la decisione annunciata da Ofcom, il regolatore sulle telecomunicazioni britannico, dopo le sollecitazioni che erano arrivate negli ultimi tempi all’authority da alcuni operatori minori nel Regno Unito.
La questione nasce dal fatto che Bt negli anni recenti ha espanso il proprio business costruendo una rete in fibra che l’ha portata a una posizione dominante sul mercato dei servizi broadband, sia verso i consumatori finali sia verso gli altri operatori concorrenti, che ottengono la banda da Bt a un prezzo all’ingrosso per poi offrirla ai propri clienti.
Tra gli operatori più piccoli nell’ultimo periodo TalkTalk si era lamentata pubblicamente, denunciando il fatto che Bt, il più importante fornitore di rete fissa nel paese, potesse abusare della propria posizione dominante nel fissare i prezzi all’ingrosso per i concorrenti. L’operatore denunciava tra l’altro che non c’era abbastanza margine tra il prezzo all’ingrosso e la tariffa a cui Bt offriva il prodotto ai propri consumatori, e che questo schiacciava i margini di profitto per tutti i concorrenti.
Da qui l’intervento di Ofcom, che ha annunciato che Bt potrà fissare in autonomia i propri prezzi all’ingrosso, ma che dovrà farlo in modo che gli altri operatori possano competere con margini di profitto accettabili per aggiudicarsi i clienti ultrabroadband.
“La posizione indicativa di Ofcom – hanno commentato dall’authority – è che Bt manterrà un sufficiente margine anche con l’entrata in vigore di queste nuove regole, che fissano un principio che limiti la possibilità per Bt di ridurre i margini al dettaglio in futuro, e assicuri che ogni aumento nelle tariffe di Bt sia riflesso nei suoi prezzi al dettaglio”