LA MAPPA

Business angel italiani a quota 1.500, ma solo il 14% è donna

Nel 2021 collocati 93,3 milioni di euro. La maggioranza degli investitori si concentra al Nord, con la Lombardia che guida la classifica con 607 player. Sviluppo del modello di business e delle relazioni tra i servizi più diffusi. Il report di Social Innovation Monitor del Politecnico di Torino

Pubblicato il 15 Dic 2022

Infografica BA_2022

Sono 1.505 in tutta Italia, si concentrano al Nord e nel 2021 hanno investito in startup 93,3 milioni. Ancora immaturo il fenomeno delle business angels che si fermano a quota 14%. Sono queste le coordinate della mappa dei business angel italiani firmata da Social Innovation Monitor, team di ricerca con base operativa al Politecnico di Torino.

In Lombardia la concentrazione maggiore

Lo studio – realizzato con Angels4Impact, Angels for Women, BusinessAngels.Network, Club degli Investitori, Doorway, Fondazione Giacomo Brodolini, Italian Angels for Growth, Instilla, Lifegate Way, Molten Rock e Social Innovation Teams – identifica 1505 Business Angel nel nostro Paese, di cui il 57% è iscritto a un Business Angel Group o a un Ban.

Della totalità dei Business Angel identificati, il 68% opera in Italia Settentrionale. L’area meridionale e quella insulare rappresentano, invece, le zone in cui opera il minor numero di Business Angel.

Sulla base del campione analizzato, si stima che i Business Angel italiani abbiano investito circa 93,3 milioni nel solo 2021. In media, nello stesso anno ogni Business Angel ha investito in 3 organizzazioni. In particolare, le analisi condotte hanno evidenziato che la maggior parte dei Business Angel italiani sono classificabili come “Beginner Angel”, vale a dire investitori che hanno investito in al più 10 organizzazioni, mentre il 35% è classificabile come “Experienced Angel”, investitori con oltre 10 organizzazioni nel proprio portafoglio.

Business angel attivi e passivi

Social Innovation Monitor ha poi distinto i Business Angel in “passive” e “active”. Questi ultimi sono coloro che, oltre all’investimento finanziario, offrono dei servizi aggiuntivi alle startup in cui investono. Tra i servizi più diffusi sono stati rilevati: ”supporto nello sviluppo di relazioni – networking’’ e ‘’sviluppo del modello di business”.

“La nostra ricerca conferma che i Business Angel possono giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’innovazione all’interno del nostro ecosistema – dice Elisa Ughetto, co-direttrice scientifica della ricerca e docente del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino –. Tali investitori, infatti, rappresentano un importante sostegno per lo sviluppo di giovani startup, aiutandole attivamente nella gestione e nella costruzione di basi solide per il loro sviluppo. Per tutti questi motivi, inoltre, l’angel investing è da considerarsi anche come una risorsa del nostro Paese nell’affrontare le varie sfide economiche attuali”.

In aumento l’impact investing

Dalla ricerca emerge anche che molti business angel italiani investono mossi non solo da ragioni finanziarie, ma anche sociali: il 56% dei business angel dichiara di supportare anche organizzazioni a significativo impatto sociale.

“Gli investimenti legati all’impact investing stanno aumentando in misura significativa – dice Paolo Landoni, co-direttore scientifico della ricerca –. Con questa ricerca continuiamo a evidenziare che anche tra i Business Angel vi è un numero sempre maggiore di investitori e investitrici che scelgono di impegnarsi nel supporto di startup che uniscono alla ricerca del profitto il perseguimento di un significativo impatto sociale o ambientale. Diversi di questi investitori per la presenza di questo impatto accettano anche la possibilità di ritorni finanziari minori”.

La ricerca evidenzia infatti che l’84% dei business angel che operano nell’ambito dell’impact investing, è un Impact First Angel, cioè dichiara di investire in settori sottocapitalizzati o di accettare ritorni economici inferiori a quelli di mercato a favore di ritorni maggiori in termini di impatto sociale.

Ancora bassa la quota di business angel al femminile

L’angel investing al femminile rappresenta il 14% del totale e si rivela dunque come un “fenomeno ancora giovane nel nostro ecosistema – si legge nel documento -. Tuttavia il suo potenziale contributo è significativo”.

Ad esempio, una delle evidenze emerse dallo studio mostra che le Business Angel guardano al mondo dell’angel investing con sempre maggiore attenzione. Inoltre, esse potrebbero costituire una chiave di svolta per incentivare l’imprenditorialità al femminile nel nostro Paese.

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