IL FENOMENO

Byod, l’Australia spinge sulla sicurezza

Il Cyber Security Operations Centre sottolinea i rischi legati al fenomeno: più facile la perdita di dati e l’aumento dei costi di protezione delle reti aziendali. Servono strategie ad hoc

Pubblicato il 27 Nov 2012

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L’Australia spinge sulla sicurezza ai tempi del Byod (Bring your own device). Il Cyber Security Operations Centre (Csoc) ha di recente pubblicato una serie di considerazioni di carattere finanziario collegate alla protezione dei device “portati da casa”.

Secondo il centro le imprese dovrebbero capire che il fenomeno Byod è destinato ad aumentare i costi complessivi, nonostante la riduzione delle spese di acquisto dei dispositivi per i dipendenti. L’aumento dei costi è determinato in particolar modo dalla gestione della sicurezza sempre più a rischio a causa delle possibile introduzione di malware nelle rete aziendale con conseguente perdita di dati riservati. Con il Byod le aziende hanno meno controllo sulle configurazioni IT legate alla sicurezza così come sul comportamento degli utenti che, spesso, non hanno le conoscenze adeguate per ridurre i rischi collegati ad attacchi esterni.

Il Csoc consiglia ai dirigenti di garantire che vi sia un “business case ” che giustifichi il Byod visti i costi aggiuntivi che l’azienda dovrà sostenere per proteggere i dati. Il Csoc ha dato anche una serie di raccomandazioni ai dirigenti di ridurre i rischi per le loro organizzazioni: utilizzare un approccio di gestione del rischio con l’obiettivo di bilanciare i rischi e i benefici del Byod, sviluppare un’efficiente politica di uso del dispositivo; consultarsi con i rappresentanti legali, con gli amministratori di sistema e gli impiegati con l’obiettivo di formare i dipendenti sul versante sicurezza. “Il Byod introdurrà nuovi rischi – ammonisce il centro – che devono essere attentamente valutati”.

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