IL CASO

Huawei “bypassa” il ban Usa: 5G in licenza alle telco Usa?

Alcune aziende statunitensi avrebbero avviato trattative preliminari che prevedono la commissione una tantum in cambio dell’accesso ai brevetti

Pubblicato il 21 Ott 2019

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Slalom attorno al divieto commerciale americano. Secondo quanto dichiarato da Vincent Pang, vicepresidente e membro del board di Huawei, l’azienda cinese ha trovato alcune manifestazioni di interesse da parte di aziende americane del settore telecomunicazioni per l’acquisto di licenze per lungo periodo o per un trasferimento immediato delle piattaforme con le tecnologie 5G.

“Ci sono alcune aziende – ha detto Pang – che stanno parlando con noi, ma si tratta semplicemente dell’inizio di una lunga trattativa che richiederà moltissimo tempo prima di produrre qualcosa di tangibile. Hanno mostrato un interesse preliminare”.

Pang, in viaggio a Washington, non ha voluto dire i nomi delle telco coinvolte. Il governo Usa, nel timore che gli apparati di Huawei possano essere utilizzati per spiare i clienti o il governo americano, ha guidato una campagna internazionale per convincere i suoi alleati a non utilizzare le piattaforme cinesi per il 5G. Huawei nega di aver voler spiare i suoi clienti. Attualmente non ci sono fornitori di tecnologie 5G americani, ma solo due europei: Ericsson e Nokia, che vendono prodotti generalmente più costosi.

L’idea del pagamento di una commissione una tantum in cambio dell’accesso ai brevetti, alle licenze, al codice sorgente e al know-how del 5G di Huawei non è nuova. È già stata proposta dal fondatore Ren Zhengfei nelle interviste rilasciate a settembre al New York Times e all’Economist. Sino a questo momento però non era mai stato chiarito se ci fosse una possibilità concreta di stringere accordi con delle società americane.

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