Dopo la prima fase di assestamento sulla poltrona di ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda inizia a entrare nel vivo dei “temi caldi”, e prende in mano i dossier più importanti lasciati sulla sua scrivania da Federica Guidi, che l’ha preceduto in via Molise. Tra i più urgenti ci sono gli interventi su Industria 4.0, su cui il Governo ha accumulato ritardi rispetto alla roadmap originaria che prevedeva la presentazione di un position paper ormai un anno fa, a luglio 2015.
Calenda così riprenderà il filo del discorso interrotto dalle dimissioni di Federica Guidi, e – a quanto risulta a CorCom – vedrà già domani i rappresentanti delle associazioni di settore che nei mesi scorsi avevano partecipato con i loro consigli e le loro osservazioni alla stesura delle prime bozze del piano Industria 4.0. Sempre per domani è previsto l’incontro del ministro con i sindacati confederali sullo stesso argomento. L’obiettivo del Governo è quello di presentare il piano prima dell’estate, accompagnandolo con una consultazione pubblica.
Prosegue intanto il calendario delle audizione della commissione Attività produttive della Camera nell’mbito dell’indagine conoscitiva su “Industria 4.0: quale modello applicare al tessuto industriale
italiano, strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali”. Domani alle 14 è previsto l’intervento di Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia e delle Finanze, mentre per giovedì sono in calendario le audizioni di sandro Gozi, sottosegretario con delega alle Politiche europee, e Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca.
A finanziare gli interventi previsti dal piano, secondo le indiscrezioni che erano circolate nelle ultime settimane, saranno le misure contenute della prossima legge di stabilità, oltre ai fondi che si prevede possano arrivare dalla spending review interna al ministero, che sarà messa a punto con la collaborazione a titolo gratuito di Enrico Bondi. La presentazione di queste misure per il contenimento delle spese dovrebbe essere presentata entro settembre, come ingrediente di un piano strategico complessivo che coinvolgerà anche gli incentivi alle imprese, con l’obiettivo di concentrare le risorse sulle iniziative esistenti che funzionano.
Quanto a Industria 4.0, sarebbero tre gli assi della strategia a cui il Governo sta lavorando: l’innovazione, di cui fa parte la banda ultralarga, l’internazionalizzazione delle imprese e la loro “crescita dimensionale”.
Il piano “Industry 4.0, la via italiana per la competitività del manifatturiero” a cui il ministero aveva lavorato nei mesi scorsi tracciava otto aree di intervento per promuovere lo sviluppo della quarta rivoluzione industriale: rilanciare gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in ricerca e sviluppo, conoscenza e innovazione; favorire la crescita dimensionale delle imprese; sostenere la nuova imprenditorialità innovativa; definire protocolli, standard e criteri di interoperabilità condivisi a livello europeo; garantire la sicurezza delle reti e la tutela della privacy; assicurare adeguate infrastrutture di rete; diffondere le competenze per Industry 4.0; canalizzare le risorse finanziare.