Telecom: “Nessun addio di Patuano”. Equita: “Sarebbe negativo”

Un portavoce dell’azienda liquida come “prive di fondamento” le indiscrezioni. Gli analisti: si va verso stabilizzazione del business domestico, un avvicendamento potrebbe compromettere i risultati

Pubblicato il 04 Mar 2016

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“Prive di fondamento”. Così un portavoce di Telecom Italia smentisce le indiscrezioni di stampa secondo le quali l’Ad di Telecom Marco Patuano sarebbe in procinto di lasciare la società e che al suo posto Vivendi, primo azionista di Telecom con il 23,8% del capitale, avrebbe scelto l’ex direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi. A pubblicare i rumors del possibile addio dell’Ad, che avevano iniziato a diffondersi già ieri in concomitanza dell’incontro a Parigi tra Patuano e i vertici di Vivendi, è stato da ultimo il sito Dagospia, secondo cui l’Ad di Telecom sarebbe in procinto di trasferirsi a Pretoria per passare alla prima azienda di Tlc del continente africano. Sempre stando a Dagospia, “Andrea Mangoni, sondato da Bollorè, avrebbe rifiutato il posto”.

La prospettiva di un cambio alla guida del gruppo non piace tra l’altro agli analisti, con Equita che definisce l’eventualità come un avvicendamento negativo per la società e per il titolo. “Nei mesi scorsi abbiamo scritto ripetutamente dell’apprezzamento della strategia che il management di Telecom Italia ha impostato negli ultimi due anni – scrive Equita in una nota – In estrema sintesi c’è stato un apprezzabile ritorno ai fondamentali: investimenti, innovazione, servizio, che stanno portando finalmente alla stabilizzazione del business domestico. Non siamo a conoscenza del fatto che Marco Patuano si ponga di traverso a progetti che sarebbero ovvi generatori di valore per il gruppo. Pertanto, pur non escludendo che si possa sempre fare meglio, giudicheremmo il cambio di top management come un elemento potenzialmente negativo per Telecom Italia”.

Quanto all’incontro di eri a Parigi, secondo alcuni rumors riportati dall’Ansa, poi confermati da fonti vicine alla vicenda, durante il summit si sarebbe fatto il punto della situazione sul piano e sulle strategie del gruppo italiano. Per Patuano sarebbe stata anche l’occasione per ricevere una conferma del sostegno del socio francese.

Il manager italiano, secondo la stessa fonte, è stato messo sotto pressione dal socio forte che vuole aver chiare le prospettive sul 2016 e mettere a segno il risultato. Patuano, reduce da due settimane di roadshow dopo la presentazione dei conti preliminari e del nuovo piano triennale, ha fatto anche il punto sul contenimento dei costi e sul recupero delle efficienze. L’obiettivo principale e a breve termine che si è posta Telecom è stabilizzare l’ebitda in Italia nel 2016 e portarlo a crescere nel 2017 e 2018. Nell’arco di piano poi, come era stato comunicato al mercato, il manager intende identificare ulteriori opportunità di crescita dei target economico-finanziari e di recupero di efficienza anche attraverso la ulteriore riduzione dei costi operativi.

Lettura diversa sul summit parigino da parte di Bloomberg: il manager si sarebbe incontrato a Parigi con il top management di Vivendi per discutere sulla strategia del gruppo. E la media company avrebbe incontrato potenziali candidati per sostituire eventualmente Patuano se questo non si dovesse allineare con la linea strategica dei francesi. Se così fosse, sarebbe l’ulteriore dimostrazione della stretta che Vivendi sta dando a Telecom Italia dopo l’aumento della quota detenuta al 23,8%. L’altro effetto si avrebbe sul mercato brasiliano. Se Vivendi inserisse delle figure chiave nella struttura manageriale, si pitrebbe disegnare un futuro diverso per Tim Brasil che, invece, gli attuali vertici vogliono molto integrato nel gruppo.

Ma è arrivata la smentita di Vivendi: nell’incontro – secondo fonti vicine alla vicenda – non si sarebbe discusso della sostituzione di Patuano ma solo delle strategie. Fra un paio di settimane (il 17 marzo) il Cda si riunirà nuovamente per approvare il bilancio e, nelle attese, per dare il via libera alla cessione di Inwit.

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