LA SVOLTA

Cambio al vertice in casa Nokia: Pekka Lundmark è il nuovo ceo

Il manager a capo della energy company Fortum assume anche la carica di presidente. Il passaggio di consegne con l’attuale numero uno Rajeev Suri avverrà il primo settembre

Pubblicato il 02 Mar 2020

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Nokia ha nominato Pekka Lundmark presidente e amministratore delegato del gruppo in sostituzione di Rajeev Suri, che aveva già comunicato al consiglio che stava pensando di dimettersi. Lundmark dovrebbe assumere il nuovo ruolo l’1 settembre dopo aver lasciato la sua attuale posizione di presidente e Ceo della società energetica finlandese Fortum.

L’iter che porterà al passaggio di consegne con Lundmark

Prima di entrare a far parte di Fortum, Lundmark è stato presidente e Ceo di Konecranes e, dal 1990 al 2000, ha ricoperto diverse posizioni dirigenziali presso Nokia, tra cui quella di vicepresidente responsabile della strategia e dello sviluppo aziendale presso Nokia Networks. L’azienda sottolinea che, come accennato, Suri aveva già indicato la sua intenzione di dimettersi dal suo ruolo una volta messo in atto un solido piano di successione. Il consiglio di amministrazione ha lavorato a stretto contatto con il manager per sviluppare candidati interni e identificare quelli esterni. Suri ha detto che dopo 25 anni in Nokia, vuole ora “fare qualcosa di diverso”. Lascerà l’incarico il 31 agosto ma continuerà a servire come consigliere del consiglio di amministrazione del gruppo fino al 1 gennaio 2021.

La società ha affermato che durante il proprio mandato come Ceo di Nokia e Nokia Siemens Networks, Suri ha guidato un significativo consolidamento del settore delle infrastrutture di telecomunicazione, gestendo una svolta fondamentale per Nokia Siemens Networks come la cessione di numerosi asset non core, sostenendo una crescita “massiccia” dell’attività – altamente redditizia – di concessione di brevetti e giocando un ruolo da protagonista nell’integrazione di Alcatel-Lucent e nella diversificazione in nuovi mercati software e enterprise.

L’ipotesi di vendita e fusione

D’altra parte a fine 2019 Nokia ha reso noto di aver chiuso durante l’anno 63 accordi commerciali sul 5G e 18 reti già realizzate per il nuovo standard; tra i clienti il gruppo cita At&t, Kddi, KoreaTelecom, Lg Uplus, Ntt Docomo, O2, Sk Telecom, SoftBank, Sprint, Stc, T-Mobile Us, Verizon, Vodafone Italia e Zain Saudi. Nonostante questo, a gennaio la società ha annunciato che taglierà 180 posti di lavoro in Finlandia, con l’obiettivo di riduzione dei costi operativi per 500 milioni di euro entro fine anno e di potenziare gli investimenti in 5G e digitalizzazione. I licenziamenti fanno parte di un più ampio piano di ristrutturazione avviato nel 2018. Nokia impiega 6 mila persone in Finlandia e ha sottolineato che i tagli non avranno alcun impatto sullo sviluppo dei prodotti per il 5G nel suo stabilimento principale di Oulu.

Una strategia che ha fatto ipotizzare a Bloomberg un piano di Nokia per vendere alcune delle sue attività o fondersi con un’altra società: secondo il portale di informazione l’azienda finlandese starebbe considerando le sue opzioni strategiche e lavorando con consulenti per possibili operazioni sul mercato, ma una fonte vicina alla società ha smentito la notizia. Gli analisti di JPMorgan hanno scritto in una nota, commentando le indiscrezioni di stampa, che se Nokia sta davvero valutando delle opzioni strategiche, “le uniche percorribili sono la vendita di asset o dell’intera azienda a un’altra tech company di un settore diverso”.

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