Si riunirà per la prima volta il 28 luglio la Commissione di studio “per elaborare principi e linee guida in tema di garanzie, diritti e doveri per l’uso di Internet”, promossa da Laura Boldrini, presidente della Camera. Della Commissione faranno parte i deputati più attivi nel campo dell’innovazione tecnologica, più una serie di studiosi ed esperti, tra i quali ad esempio il professor Stefano Rodotà, e poi operatori del settore e i rappresentanti delle associazioni. Una volta che il gruppo avrà elaborato le proprie proposte, queste saranno sottoposte a consultazione pubblica prima di arrivare a un testo definitivo.
I primi risultati saranno sottoposti altresì all’attenzione dei partecipanti alla riunione interparlamentare sui diritti fondamentali, in programma alla Camera il 13 e 14 ottobre, durante il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea e che vedrà la partecipazione dei parlamenti di tutti e 28 gli Stati membri dell’Ue.
“Siamo convinti che grazie agli strumenti offerti da internet le nostre democrazie possano trovare nuovo impulso – ha detto oggi la presidente della Camera durante il suo intervento a un convegno a Montecitorio – Convinti che passi anche per questa via la possibilità di ridurre la distanza che oggi fa sentire così lontane le Istituzioni. Convinti che la cittadinanza digitale rappresenti la nuova grande opportunità di rinnovamento civico del nostro tempo: per una società senza frontiere, più aperta, più giusta, più inclusiva”.
“Come far sì che la rete sia davvero uno spazio accessibile a tutti e non un dominio dei violenti? – si è chiesta Laura Boldrini – Sono interrogativi estremamente complessi, che ci mettono davanti a scelte di rilevanza strategica per le nostre società. E perché le risposte siano corrette è importante che siano elaborate con il metodo giusto. Le possiamo dare coinvolgendoci tutti in uno scambio, accrescendo la nostra consapevolezza e la volontà di essere ‘cittadini’ e non solo ‘utenti’ della rete. Veri e propri cittadini digitali con diritti e doveri. Sarebbe una follia prendere decisioni riguardanti la Rete, bene comune per natura, senza assicurare la partecipazione più vasta possibile”.