COPYRIGHT

Candy Crush compra i diritti della parola “caramella”

King.com, editrice del popolare gioco per device, si è aggiudicata in Usa il copyright della parola “candy” nei settori giochi, education e abbigliamento. Già partite le prime richieste agli sviluppatori di rimuovere il termine da altre app, pena multe salate

Pubblicato il 24 Gen 2014

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Candy Crash compra la caramella. Nel senso che la società editrice del popolare gioco “Candy Crush Saga” si è aggiudicata il copyright della parola con i relativi diritti d’utilizzo: una mossa che potrebbe scatenare contestazioni, polemiche e battaglie giudiziarie tra le aziende il cui lavoro ruota attorno a questi popolarissimi dolciumi.

Dopo quasi un anno di trattative, lo United States Patent and Trademark Office (l’ufficio marchi e brevetti statunitense) ha approvato la richiesta dell’inglese King.com, società editrice del gioco fondata dall’italiano Riccardo Zacconi. In questo modo il popolare gioco installato su milioni di smartphone e tablet in tutto il mondo ha ottenuto la paternità completa del termine Candy. Una concessione ritenuta dagli osservatori molto discutibile, vista la genericità dalla parola in questione.

Di fatto da oggi King.com potrà far valere la proprietà del marchio di fabbrica ‘caramella’ nei settori giochi e software, servizi educativi e abbigliamento. Secondo indiscrezioni l’azienda, già a partire dai giorni scorsi, avrebbe cominciato a inviare email agli sviluppatori di tutte le app su AppStore che contengono “candy” nel titolo con richieste di rimozione della parola. I competitor rischiano multe molto salate a meno che non dimostrino che il loro gioco non viola il marchio, cosa non sempre facile.

Preoccupati gli sviluppatori di software, che contestano al governo Usa di non aver protetto un termine generico e di utilizzo comune come “caramella”. “È tutto così ridicolo” è stato il commento alla notizia di Benny Hsu, creatore di All Candy Casino Slots, altra app leader dei download. Lo stesso Hsu aveva in precedenza contattato l’ufficio legale di King.com per avere chiarimenti, ricevendo una risposta secca: “L’icona della tua app Candy Slots contiene la parola Candy, marchio di nostra proprietà, il che equivale a contraffazione e rischia di portare confusione nei consumatori e danni al nostro marchio. E l’aggiunta del solo termine descrittivo ‘slot’ non fa nulla per ridurre il rischio di confusione”.

In appena un anno e mezzo di vita (il suo debutto riusale al novembre 2012) Candy Crush Saga è diventata molto popolare in Rete ed è stata premiata come l’applicazione gratuita più scaricata su iPhone e iPad. Il gioco consiste nell’accostare caramelle dello stesso colore, in modo da farle scomparire e superare livelli sempre più complicati. L’accesso a Candy Crush Saga è gratuito, ma per attivare funzioni extra gli utenti devono pagare cifre che vanno dai 99 centesimi per una vita aggiuntiva a diverse decine di euro per elementi più complessi. L’editore del gioco sostiene che gli utenti svolgono oltre 30 miliardi di partite al mese. In più, da aprile 2012, Candy Crush ha fatto il suo ingresso nel mondo di Facebook. Secondo i dati diffusi da King.com più di 500 milioni di utenti hanno già scaricato il gioco a livello globale, giocandoci più di 150 miliardi di volte.

Il founder Riccardo Zacconi, 46 anni, co-fondatore e Ceo della società produttrice di Candy Crush Saga, è stato inserito a settembre dal Guardian al cinquantaseiesimo posto tra le cento personalità ritenute più potenti nei media dietro a Larry Page (Google), Rupert Murdoch (News Corp/Sky) e Jeff Bezos (Amazon), ma davanti a Marissa Mayer (Yahoo).

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