Portare l’innovazione all’interno dei processi aziendali, uno dei comparti in cui la digital transformation fa più fatica a farsi strada, è uno degli aspetti chiavi per essere più competitivi sul mercato. Se infatti nel settore consumer e quindi nella vita di tutti i giorni smartphone & Co. giocano ormai un ruolo da protagonisti, non può dirsi lo stesso per il comparto dell’organizzazione aziendale, in cui “resistono” ancora procedure datate, che rischiano di fare da freno alle potenzialità del business. Per dare una spinta decisa verso la digitalizzazione del settore Beta 80 Group, società di consulenza, system integration, delivery applicativa e operations nata nel 1986, ha dato vita a una newco, TOW 80, dedicata esclusivamente all’offerta di Service Now, una delle realtà internazionali più innovative di questo campo. A spiegare in un’intervista a CorCom il senso di questa nuova azienda è il Ceo di TOW 80, Fabrizio Canedoli, che in precedenza aveva ricoperto il ruolo di general manager della business unit ICT di Beta 80.
Canedoli, perché avete scelto di chiamare questa nuova “creatura” TOW 80?
Il termine inglese “tow” significa “rimorchiatore”, ed è questa la metafora che abbiamo scelto per descrivere il nostro ruolo: siamo una società di piccole dimensioni rispetto ai clienti a cui offriamo i nostri servizi. Ma proprio come un piccolo rimorchiatore è in grado di guidare in sicurezza una nave da crociera di grandi dimensioni per entrare e uscire da un porto, così anche noi abbiamo la forza e la competenza che ci rende un punto di riferimento per i nostri clienti che vogliono digitalizzare le loro operazioni, in particolare tramite la piattaforma ServiceNow.
Da quali basi parte l’avventura di TOW 80
Siamo partiti dalla considerazione che nel nostro campo oggi l’unico modo per stare sul mercato è eccellere e continuare a crescere: per questo da Beta 80, che oggi fattura circa 50 milioni di euro e conta su quasi 600 dipendenti, abbiamo deciso di dare vita a un’operazione di focalizzazione, sia rispetto all’offerta sia rispetto alla struttura. TOW 80 si occuperà di veicolare l’offerta di ServiceNow a tutti i clienti che hanno bisogno di portare innovazione all’interno dei processi aziendali, per renderli più semplici e più efficaci. L’obiettivo è di mantenere alta la sinergia con Beta 80, per trarre il massimo dalle reciproche opportunità di business, grazie a un cross selling costante, anche a livello di competenze, campo in cui TOW 80 ha un suo posizionamento e una sua connotazione specifica. Partiamo da un fatturato che si aggirerà attorno ai 10 milioni di euro, e con un gruppo di persone che raggiungerà a breve le 50. Cerchiamo soprattuto giovani talenti in grado di crescere in fretta sotto la guida di persone già esperte: sviluppatori, ma in alcuni casi mirati anche esperti di processo in ambiti particolari. Ovviamente la nostra competenza è testimoniata da più di 100 certificazioni che abbiamo ottenuto da ServiceNow, società che conosciamo da quando in Italia era una startup e su cui abbiamo deciso di puntare quando ancora non era stata riconosciuta tra le più innovative su scala globale. Non a caso al nostro evento del 3 dicembre a Milano, che ha rappresentato il “battesimo” di TOW 80, erano presenti, oltre ai manager italiani, alcuni regional manager di Service Now e quattro dei nostri clienti partner che hanno presentato le loro esperienze: Nexive, Sia, Leroy Merlin e Università Cattolica.
Ci fa un esempio delle potenzialità dell’offerta di ServiceNow per le aziende?
Il modo migliore per apprezzarne la potenzialità di questa piattaforma è di vederla all’opera. L’esempio potrebbe essere quello del modulo per le risorse umane, che non va a sostituire i pacchetti che già esistono, ma semplifica il processo che ha a che fare con il dipendente, da quando entra in azienda a quando esce. Nel caso di una nuova assunzione, ad esempio, tutto il percorso di ingresso in azienda può essere gestito via smartphone, dall’assegnazione degli strumenti e delle coordinate aziendali all’agganciamento al cedolino paghe, alle informazioni e agli alert per tutto il personale coinvolto: si tratta di una serie di operazioni sequenziali e integrate gestibili tramite smartphone, senza catene di e-mail ed eventuali intoppi burocratici. E’come il passaggio dal fax all’app, dalle vendite per corrispondenza tramite catalogo cartaceo all’e-commerce. Decine di e-mail e comunicazioni vengono sostituite da pochi clic su un telefonino.
Perché avete deciso di creare una newco per veicolare i servizi di ServiceNow?
E’ stato un modo per capitalizzare tutta l’esperienza che avevamo accumulato in questo campo negli ultimi 3 o 4 anni, che è potenzialmente distintiva se consideriamo che oggi ServiceNow fattura già di 3 miliardi di dollari e che nel 2018 è stata indicata come società più innovativa davanti a giganti del libro di Tesla o Amazon dalla classifica stilata da Forbes. Oggi, grazie all’esperienza maturata con Beta 80, siamo arrivati a gestire più di 80 progetti per circa 35 clienti e a poter competere alla pari con altre aziende più blasonate.
Dati questi riscontri positivi e il rapporto solido che c’è con ServiceNow abbiamo stabilito che fosse opportuno specializzarsi, sulla falsariga di quanto abbiamo visto succedere in altri Paesi, soprattutto quelli del Nord Europa, dove questa formula si è rivelata vincente. In Italia siamo la prima società specializzata esclusivamente su ServiceNow
Chi è oggi il cliente ideale di TOW 80?
Si tratta in generale di aziende di grandi dimensioni, anche se riteniamo che la nostra offerta possa essere estesa con ottimi risultati anche alle realtà medio-grandi. In particolare ci rivolgiamo essenzialmente a una platea IT, nel campo delle operations, del service management e del business management. Ma l’offerta di ServiceNow si estende anche alle realtà che hanno organizzazioni distribuite in diverse aree geografiche e al mondo specifico dell’HR. Per fare l’identikit del cliente ideale c’è da aggiungere che è importante che utilizzi la piattaforma tecnologica come un fattore abilitante, perché utilizzare una piattaforma innovativa con metodi tradizionali rischia di vanificare ogni sforzo. Al cliente si chiede di capire la filosofia della piattaforma e di “sposarla” per il ridisegno dei processi. Il nostro valore aggiunto sono le esperienze già fatte in ambiti specifici, che ci consentono di portare spunti preziosi ai nostri interlocutori, con un approccio orientato alle soluzioni e non soltanto all’implementazione tecnologica.
Su quali competenze sarà necessario investire per la crescita di TOW 80?
In questi anni attraverso Beta 80 abbiamo avuto l’opportunità di consolidare esperienze importanti su una platea di nostri dipendenti che hanno oggi skill di primo livello. Possiamo così contare su una prima linea organizzativa solida, e abbiamo già costruito una struttura intermedia di professionalità fondamentali per lo sviluppo dell’offerta. Abbiamo tra l’altro anche le capacità per gestire la formazione: siamo infatti gli unici partner italiani accreditati a tenere formazione per conto di ServiceNow. Ora, in vista di una domanda che prevediamo in crescita, siamo impegnati nel consolidamento della struttura intermedia e del rafforzamento delle competenze tecnologiche e di business