“Quella del Consiglio di Stato non è affatto una bocciatura, ma un utile suggerimento di integrazioni e chiarimenti peraltro assolutamente nella prassi dei pareri del Consiglio stesso”. Lo afferma il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, in merito alla ldecisione del Consiglio di Stato di sospendere il proprio parere sul decreto del Governo in attesa di delucidazioni dall’esecutivo. “E’ un po’ singolare – prosegue – trasformare nella comunicazione i pareri e i contribuiti consultivi che servono esattamente a migliorare il testo e che sono accolti da noi con spirito costruttivo in una inesistente bocciatura”.
Dai sindacati intanto emergono segnali di preoccupazione: “il Consiglio di Stato – si legge in una nota della Slc Cgil – ha appena certificato che il decreto va riscritto. Se il sottosegretario alle Comunicazioni Giacomelli ci avesse invitato alla Consultazione democratica sul futuro del sistema radiotelevisivo del 12 aprile, aperta agli stakeholder, ma esclusi i lavoratori, avremmo potuto ancora una volta dire la nostra, sfruttando competenze e idee di chi quel sistema lo rende vivo, ne produce i contenuti, ne sostanzia la democrazia”.
“Potremmo chiuderla così se non fosse che questa forma di autismo politico mette a rischio il sistema radiotelevisivo pubblico, la più grande azienda culturale del paese, e, con essi, i destini dei lavoratori – prosegue la nota – Rimaniamo ancora in attesa che si definisca il quadro normativo di riferimento”.