“I tendenziali sono ottimi. I dati stanno ancora affluendo. Non c’è ancora una cifra precisa, ma sta andando molto bene”. Cosi’ il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, parla, a margine di un convegno organizzato dall’Afi (Associazione fiscalisti d’impresa), dell’incasso delle prime tranche del canone Rai, versato con le bollette elettriche estive.
E’ previsto che i gestori elettrici mettano a disposizione dell’Agenzia delle Entrate i dati sugli incassi.
Rispetto alla cifra di un miliardo e settecento milioni circa totalizzata dal canone negli ultimi anni, per il debutto della formula di pagamento nella bolletta elettrica le previsioni parlano di gettito aggiuntivo approssimabile intorno ai 500 milioni di euro. Per il momento gli italiani hanno già versato le prime otto rate, e con quelle di settembre e ottobre termineranno il pagamento per il 2016.
Secondo le cifre circolate finora il 60% del maggior gettito per il 2016 sarà destinato alla Rai, e il rimanente 40% andrà al fondo di riduzione fiscale per la tassa sulla prima casa. Dall’anno prossimo, poi, la quota del maggior gettito da destinare alla Rai si fermerà al 50%. Sempre dalla quota di incassi eccedente rispetto agli anni precedenti si attingeranno fino a cento milioni di euro per il periodo 2016-2018 da destinare all’editoria e alle Tv locali secondo la legge di settore appena approvato in Senato.
Per l’anno prossimo, inoltre, il premier Matteo Renzi ha già annunciato di voler ulteriormente diminuire il canone. In parallelo, una parte del maggior gettito sarà utilizzata per allargare la platea degli esenti, con la soglia di esenzione che potrebbe passare – fermo restante il limite di età che prevede l’agevolazione limitata agli over 75 – da 6.500 a 8mila euro di reddito annuo.
Ma secondo il rapporto della Slc Cgil difficilmente arriveranno i soldi in più attesi: con un’evasione a zero l’extra-gettito, infatti, sarebbe di 220 milioni, che si riducono a 100 con un’evasione al 4%. Con quella provvisoria fornita dall’Enel (cioè 2,1 milioni di evasori) l’importo finale supera di poco gli 1,6 miliardi e non c’è extra-gettito. Dal numero complessivo dei paganti stimato, vanno infatti tolti gli 820mila utenti che hanno chiesto l’esenzione all’Agenzia e i 300 mila ultrasettantacinquenni con reddito fino a 6.850 euro annui che lo sono per legge. I 13,50 euro in meno sull’importo del canone valgono poi 283 milioni di minori incassi. Poi ci sono i balzelli. Sul gettito, la Rai paga l’Iva, la tassa sulla concessione governativa (il 4,10%) e il prelievo del 5% imposto da Renzi con la manovra del 2014 (82 milioni solo nel 2015) che si applicherà anche all’extra-gettito.