E-payment ed m-payment “stanno convergendo e cambiando il settore dei pagamenti”. A sottolinearlo è la decima edizione dello studio World Payments Report pubblicato da Capgemini e Royal Bank of Scotland (Rbs), secondo il quale sono i paesi in via di sviluppo, con 93 miliardi di transazioni e un quarto del mercato complessivo, a contribuire in maniera più forte all’aumento dei pagamenti non cash: da soli rappresentano oltre il 50% della crescita.
“Il crescente uso di tablet e smartphone sta portando alla convergenza tra e- ed m-payment creando nuove sfide per i Payments Service Provider (Psp) – spiegano gli autori dello studio in una nota – Si prevede che nel 2015 gli m-payment cresceranno al tasso del 60,8% mentre gli e-payment rallenteranno scendendo al 15,9% annuo nello stesso periodo man mano che sempre più persone utilizzeranno dispositivi mobili per eseguire i propri pagamenti. Questa tendenza aumenterà la pressione sui Psp affinché modernizzino le rispettive infrastrutture di elaborazione dei pagamenti per supportare l’ampia gamma di innovazioni rivolte verso la clientela”.
“Il World Payments Report di quest’anno ha rilevato che la maggior parte dei Psp ha reso prioritaria la trasformazione, in tempi brevi, dei processi di pagamento – commentato Andrea Falleni, vice president, financial services leader di Capgemini Italia – Tuttavia la pressione scaturisce sia dalla concorrenza che da nuove iniziative normative, dando vita a innovazioni come Square, IZettle e Swift per un valore tangibile per i clienti. Questo richiede che i provider sviluppino una visione a lungo termine per i processi di pagamento che possa essere eseguita tatticamente mediante progetti agili e strategici a ciclo ravvicinato, che portino vantaggi rapidi creando nel contempo valore aggiunto a scadenza più prolungata”.
Il report evidenzia anche come le priorità di trasformazione a medio e lungo termine abbiano un’unica piattaforma di pagamento integrata (con una base comune sia per i pagamenti retail che per quelli corporate) applicando il concetto di hub di pagamento a tutte le aree dei pagamenti, e affrontando la convergenza tra carte e pagamenti come sostegno essenziale delle innovazioni rivolte alla clientela.
“La crescita del settore unita al rapido ritmo delle nuove normative richiede flessibilità da parte dei Psp per potersi adattare – sostiene lo studio – Oltre il 50% delle nuove Key Regulatory and Industry Initiatives (KRII) si concentra sull’innovazione e alcune di esse giocano un ruolo significativo per ridurre il rischio, aumentare la trasparenza e la competitività, e agevolare la standardizzazione. All’emergere di nuove KRII appare la tendenza a ripeterle in cascata in tutto il mondo diffondendole nei vari mercati. Iniziative come i pagamenti in tempo reale, le pressioni sui costi delle commissioni interbancarie sulle carte di pagamento e il miglioramento della governance sui pagamenti sono tutti esempi di normative che si diffondono a cascata”.