Il 2010 deve essere necessariamente un anno di svolta per il nostro
Paese a livello sistemico nel segno dell’innovazione e
un’opportunità concreta per le piccole e medie imprese, che, in
questo momento, sono ancora la parte più sofferente del tessuto
economico italiano. Nonostante il quadro economico non sia ancora
stabile, vediamo segnali di ripresa, deboli ma concreti, a partire
dalla seconda metà dell’anno, momento in cui sarà decisivo
realizzare il progetto di ricostruire il futuro del nostro Paese,
affinché possa stare al passo con i Paesi più avanzati e
competere in uno scenario davvero globale.
Per raggiungere questo obiettivo, ritengo fondamentale un
processo di ripresa degli investimenti e l’inserimento di questa
voce nelle logiche strategiche sia della politica sia delle
aziende. Al contempo, è innegabile che l’attenzione ai costi
sarà un passaggio necessario per rendere attuabile una seria
politica di innovazione. Ci sono certamente alcuni nodi da
sciogliere e problemi da affrontare che, nella mia opinione, sono
legati soprattutto alla mancanza di un progetto globale di sviluppo
per il Paese Italia e al digital divide, che ancora affligge ampia
parte del tessuto socioeconomico, e in particolare le Pmi.
Possiamo fare molto da subito e la tecnologia giocherà un ruolo
fondamentale in questa fase di evoluzione del sistema Paese. Sarà
certamente necessario investire nelle infrastrutture quali la banda
larga, sul modello della Finlandia, Paese leader in Europa. Ma non
sarà sufficiente: occorre un’opera di “alfabetizzazione
digitale” delle aziende italiane, in particolare di quelle
medio/piccole. Risulterebbe di grande efficacia, a mio parere,
l’adozione di incentivi economico/fiscali per le aziende che
investono nella promozione nazionale e internazionale attraverso il
business in Rete, ad esempio dotandosi di un nuovo sito Internet,
implementando piattaforme online, sviluppando progetti di
e-commerce o altri servizi sul web. Sono azioni che si possono fare
subito e che avranno un ritorno pressoché immediato sul tessuto
economico, innescando un volano positivo nell’economia.
Altro step fondamentale sarà il dare impulso a partnership tra le
aziende e gli altri attori del tessuto politico/economico/sociale.
Occorrerà infine puntare sulla diffusione di una cultura
d’impresa a tutti i livelli, in modo da favorire un cambiamento
ispirato ai principi di competitività, produttività e
meritocrazia. L’impegno di Seat sarà essere sempre più parte
attiva di questo sistema, mettendo a disposizione know how,
capitale umano e tecnologie avanzate. Siamo impegnati per dare alle
aziende italiane, con particolare attenzione alle Pmi, la
possibilità di utilizzare servizi in ambito marketing e
comunicazione che un tempo erano riservati solo alle grandi realtà
imprenditoriali, oltre a soluzioni pensate su misura per loro e per
la loro capacità di investimento, al fine di essere un partner
utile e presente nel loro processo di crescita.