Cardani: “Investire su reti e domanda per garantire l’accesso universale al web”

Il presidente Agcom in audizione davanti alla commissione per i Diritti e i Doveri di Internet: “In Italia il web è formalmente libero, ma in realtà le capacità di traffico sono disomogenee. Bisogna colmare il gap”

Pubblicato il 12 Gen 2015

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Internet “è un campo nel quale dobbiamo intervenire, non può essere lasciato a sentenze sparse delle Corti di giustizia, si deve avere una sistematizzazione intellettuale”. Lo ha detto Angelo Marcello Cardani, presidente Agcom, nel corso dell’audizione alla commissione per i Diritti e i Doveri relativi ad Internet. Cardani ha parlato di accesso alla rete “come strumento fondamentale per garantire democrazia e libertà, nel nostro paese l’accesso è formalmente libero ma in realtà le capacità di traffico sono molto diverse tra grandi città e altre zone, un problema essenzialmente tecnico e di investimenti”. Un altro tema legato all’accesso alla rete riguarda “il cultural divide, l’alfabetizzazione”, ha ricordato Cardani.

“E’ necessario aumentare l’offerta di Internet attraverso investimenti nella rete veloce”, ha poi precisato, aggiungendo che serve uno sforzo “anche sul lato della domanda, mediante politiche che possano consentire una maggiore alfabetizzazione degli utenti del web”.

Il presidente Agcom ha poi sottolineato che “Internet oggi tende ad avvicinarsi sempre più a quella che è la definizione di un servizio universale, si possono causare evidenti discriminazioni tra i cittadini”. Per Cardani il vero tema “è l’accesso per tutti: la rete non è un’opzione per i cittadini ma è diventato uno strumento di democrazia economica e politica”.

“Il servizio pubblico diventa elemento irrinunciabile quando si discute di Internet – ha aggiunto Cardani -, per questo serve una nuova fase di costituzionalizzazione delle regole di base”.

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