L'INDAGINE

Cartello prezzi per lo shopping online? L’Europa vuole vederci chiaro

La Commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager indaga sugli algoritmi di regolamentazione automatica. “Se sono stati commessi illeciti, le multe saranno pesanti”

Pubblicato il 17 Mar 2017

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L’Antitrust europeo indaga sui tool utilizzati dalle aziende per definire i prezzi online. La commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, vuole capire se le aziende utilizzino algoritmi per bloccare i rivali o formare dei cartelli, annunciando che è pronta a multarli pesantemente qualora abbiano commesso illeciti.

Vestager ha osservato che la pratica di utilizzare sistemi di prezzi automatizzati è abbastanza comune: circa i due terzi dei venditori online traccia i prezzi dei rivali, utilizzando sistemi automatizzati e anche software regolamentazione automatica dei prezzi. L’esempio fatto dalla commissaria riguarda due aziende che vendono manifesti di artisti musicali che hanno entrambi deciso di non ridurre il prezzo su Amazon, utilizzando algoritmi di pricing.

“Non tutti i sistemi di tariffazione automatizzata sono necessariamente sospetti – ha spiegato Vestager – Un esempio? Gli algoritmi per trovare i prezzi più bassi degli aerei”.

Dobbiamo mettere bene in chiaro che le aziende non possono sfuggire alla responsabilità per avre fatto cartello, nascondendosi dietro un software”, ha puntualizzato il commissario. La Commissione può multare le imprese fino al 10% del fatturato globale per aver violato le norme antitrust dell’Unione europea.

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