La moneta virtuale Bitcoin è conosciuta da tutti. A differenza della tecnologia su cui si basa, che si chiama Blockchain e che è poco nota, ma che, in un futuro, potrebbe diventare un forte volano per più settori della Innovation Technology.
Il perché è facile capirlo. Basta analizzare la definizione stessa di Blockchain, una “base di dati distribuita” che mantiene, in modo continuo, una lista crescente di record, i quali fanno riferimento a record precedenti presenti nella lista stessa ed è resistente a qualsiasi manomissione.
Questo, in pratica, significa che se la isoliamo dal contesto Bitcoin, la Blockchain può essere usata per tutti quegli aspetti in cui è necessaria una relazione tra più persone o gruppi, in cui ogni transazione è controllata da una rete di nodi che ne garantiscono la validità mantenendo l’anonimato.
Questo significa che non si ha un database centralizzato in un unico posto, ma che il database stesso è formato da più utenti o nodi, la cui unione crea il totale, eliminando, quindi, i rischi che vengono quando i dati si tengono a livello centrale in un unico posto. Infatti, la rete che si viene a creare manca dei punti centralizzati, che sono la vulnerabilità che gli hacker possono sfruttare, rendendo, di fatto, il database impossibile da violare.
Perciò, questo vantaggio può essere utilizzato in svariati campi, non solo in quello delle transazioni bancarie, ma può essere sfruttato da tutto ciò che si basa sull’integrità dei dati presenti nel database e che non possono essere manomessi da nessuno.
Si pensi, per esempio, a tutto il settore dell’Internet of Things (IoT), che in un futuro prossimo conterrà molte nostre informazioni che dovranno essere tutelate in modo sicuro, ma anche al settore assicurativo dove si prevede che questa tecnologia accelererà la possibilità di personalizzare i prodotti con contratti e politiche intelligenti, adattandosi automaticamente ai clienti assicuratori, a seconda delle circostanze.
La Blockchain, come già abbiamo visto, è utilizzabile in più campi. Se la si riferisce ai social network o all’advertising, in un futuro potrebbe avere un impatto dirompente dal momento che i grandi social network hanno le nostre preferenze che magari vengono sfruttate per l’advertising e sono collegate a tutto ciò che riguarda i Big Data, termine usato per descrivere una raccolta di dati così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore.
Se tra qualche anno i database saranno condivisi da utenti o nodi e non centralizzati, questo renderebbe impossibile essere profilati dalle grandi aziende, tutelando ancora di più la nostra privacy.
Di fatto, allo stato attuale, la Blockchain è ancora in uno stadio primordiale, ma sicuramente, se il suo avvento prenderà piede, anche se in maniera sotterranea come per i Bitcoin, nel futuro ci saranno importanti cambiamenti sul modello di gestione dei database e dei nostri dati personali.